Olimpiadi - La grande fuga delle città candidate continua...

Olimpiadi - La grande fuga delle città candidate continua...

L'apice fu toccato a Sidney con 8 miliardi di ricavi dall'indotto e 80.000 posti di lavoro. Questo 20 anni fa, ma la capacità dimostrata dagli australiani non è stata una lezione per chi è arrivato dopo. L'appetito faraonico del CIO, l'introduzione di sport più disparati, le carenze infrastrutturali delle città: i Giochi Olimpici si sono rivelati un fallimento economico dopo l'altro e la nostra Roma Capitale è andata vicino a seguire la loro strada.

Delle città candidate ai giochi del 2024 si sono ritirate anche Amburgo e Budapest. Sono rimaste in corsa Parigi e Los Angeles, segno che lo sport appeal è in calo. Il presidente Thomas Bach, per ragioni elettorali e anche pratiche, vorrebbe legare le due città a doppio filo concedendo fra cinque mesi nella assemblea di Lima il 2024 all'una e il 2028 all'altra in modo da non avere problemi fino alla prossima scadenza.

Ma non è scritto che l'assemblea del CIO si conformi alle volontà del presidente né che i sindaci delle due città accettino una proposta che vincolerebbe i primi cittadini in carica tra dieci anni. E poi, se in Francia vincesse le elezioni Marine Le Pen o negli USA Donald Trump si lanciasse in qualche guerra tutto lo scenario potrebbe ancora cambiare. Rimangono i costi improbi per organizzare una Olimpiade, l'unico dato certo che ha messo in ginocchio tanti stati e tante città, dalla Grecia a Montreal: almeno 5,2 miliardi di euro stimati al momento attuale.