Lega A - Brindisi, una bottiglietta d'acqua non può rovinare l'amore per il basket

Lega A - Brindisi, una bottiglietta d'acqua non può rovinare l'amore per il basket

Al termine di una domenica tribolata su tutti i campi, vuoi per la logistica infame con il maltempo a farla da padrona, vuoi per le residue speranze di diverse squadre di poter accedere alle Final Eight, è arrivata la sorpresa Enel Brindisi che, pur sconfitta nell'anticipo interno contro Venezia, ha conquistato l'ultimo posto utile e se la vedrà con Milano nei quarti della Coppa Italia. A maggior scorno dell'individuo che, evidentemente non contento della terna arbitrale quanto in cerca di una rivincita nella vita, aveva avvelenato il post-partita della dirigenza salentina con quella bottiglietta d'acqua scagliata in campo. Fermandosi fortunatamente qui, perché l'oggetto non ha colpito nessuno e quindi non ci sono stati strascichi successivi alla cosa.

Il comunicato della società è stato chiaro: «La New Basket Brindisi condanna e prende le distanze dal comportamento tenuto da alcuni isolati individui durante i minuti finali del tempo regolamentare dell'incontro Brindisi-Venezia. La società, con l'ausilio del servizio di sicurezza e delle forze di polizia, effettuerà ogni sforzo per individuare la persona che ha lanciato in campo una bottiglietta d'acqua che fortunatamente non ha colpito nessuno. Non è questo il messaggio di sport che la società ha portato in giro in Italia e in Europa nel corso della sua storia. Gli stessi tifosi biancoazzurri si sono sempre contraddistinti per passione, correttezza e lealtà sportiva e non sarà lo scellerato gesto di un individuo a screditare la serietà e professionalità di una tifoseria e città intera».

Squalifica del campo? Multa? Si vedrà; ma quali aspettative ci sono su questa stagione? Diverso doveva essere l'animo dei tifosi: allenatore nuovo e squadra rifondata dovevano essere un segnale che tanto affetto e tanta pazienza avrebbe dovuto girare intorno alla società, e non veleni di cui il gesto di sabato sera speriamo diventi l'ultimo atto. In quanto alla direzione arbitrale, dissentire dalle opinioni delle giacchette è legittimo come la scusa che il loro comportamento provochi la reazione di qualche facinoroso è inaccettabile.