Il medico arriva con 4 secondi di ritardo: gli arbitri dichiarano finita la partita!

Il medico arriva con 4 secondi di ritardo: gli arbitri dichiarano finita la partita!

Il Resto del Carlino, sempre più impegnato a raccontare le topiche della Fip Marche, scrive di una storia ai limiti dell'inverosimile e del'assoluta mancanza di buon senso, accaduta all'inizio della partita Bramante-Fossombrone del campionato di C Regionale, con gli arbitri che ne dispongono il rinvio perchè al suono della sirena d'inizio il medico previsto per legge non è al suo posto, ma arriva comprensibilmente trafelato quattro secondi dopo. Il giudice sportivo, nel disporre la nuova data per la disputa della gara, stigmatizza l'inflessibilità dei direttori di campo, ma dentro la Fip Marche c'è chi difende il loro operato.

IL FATTO. "Non è un periodo fortunato per la Fip Marche in terra pesarese. Dopo la scissione di un intero campionato o quasi (tredici squadre di Promozione passate insime alla Uisp) dobbiamo rilevare un altro caso che ha suscitato dubbi e perplessità. Scrive Stefano Storoni del Nuovo Basket Fossombrone: «Sabato scorso avremmo dovuto affrontare il Bramante a Pesaro nel campionato di serie C regionale. “Avremmo dovuto” perchè la partita non è mai stata giocata. Il medico di casa che per obbligo deve arrivare prima dell’inizio della gara per effettuare il riconoscimento, è giunto solo pochi secondi dopo la sirena d’inizio. La coppia arbitrale Marinelli di Macerata e Lanciotti di Fermo, ha dichiarato terminata la gara, mandando le squadre a fare la doccia senza giocare».

Basta leggere le parole di Storoni del Fossombrone: «Aspettando l’ufficialità del risultato che dovrebbe vedere la vittoria assegnata “20-0 a tavolino” al Fosso, segnaliamo che ci dispiace molto dell’accaduto per un imprevisto che potrebbe capitare a tutte le società, noi compresi. Facciamo un grande in bocca al lupo al Bramante Pesaro per il prosieguo del campionato». Campionato che, peraltro, prevede solo due retrocessioni, mentre 10 squadre parteciperanno alla nuova C nazionale. Nell’ambito della riforma varata dalla Fip nazionale. Intanto il Bramante ha fatto ricorso: chi ha buon senso lo usi".

Invece il giudice sportivo l'ha pensata diversamente, disponendo la ripetizione dell'incontro al 26 novembre e criticando l'operato privo di senso - se non quello di creare disagi e costi supplementari a tutti i partecipanti alla gara - delle giacchette grigie.

LA REAZIONE DELLA FIP MARCHE "Pino Rutolini, commissario straordinario della Cia (organizzazione arbitrale) Marche: «Senza entrare nelle valutazioni del Giudice Sportivo, preme precisare – scrive il dirigente degli arbitri – come l’operato degli arbitri designati a dirigere la gara di campionato tra Bramante Pesaro e Bartoli Fossombrone sia stato corretto e rispondente alle indicazioni dei regolamenti federali. L’arbitro non può usare alcuna discrezionalità nelle decisioni che riguardano la gestione amministrativa della gara».

«Le regole, in questi casi, servono proprio ad evitare che ognuno possa usare (o chiedere di usare) il proprio metro. Servono altresì per evitare che qualsiasi - aggiunge Rutolini - decisione assunta possa essere oggetto di contestazione a seconda di chi la subisce. Servono perché decisioni difformi l’una dall’altra fanno perdere credibilità alla categoria e a tutta la pallacanestro. Non è compito di Cia Marche correre dietro alle polemiche ma è peraltro necessario puntualizzare che gli arbitri dell’incontro non sono stati smentiti dall’osservatore che ha, invece, confermato quanto gli stessi avevano correttamente riportato nel referto di gara ed altresì confermato nel colloquio con lo stesso Giudice Sportivo».

PECCATO che quest’ultimo abbia deciso diversamente, appellandosi «al buon senso e all’elasticità». Motivazioni che invece il suo collega di Federazione Pino Rutolini rende impossibili. Eppure negli stessi “sacri” regolamenti ci sono varie ipotesi di avvio ritardato della partita. Così come tutti sanno che l’arbitro, in campo, interpreta le norme di gioco. Speriamo con più buon senso e meno zelo.