Dirette & diritti TV - La rivoluzione del calcio in arrivo e le nuove possibilità per il basket italiano

Dirette & diritti TV - La rivoluzione del calcio in arrivo e le nuove possibilità per il basket italiano

Le indiscrezioni che circolano sui contenuti della nuova asta per i diritti televisivi sul calcio per il 2018-2021 anticipate dal Corriere della Sera aprono nuovi scenari negli orari di trasmissione dei contenuti sportivi perché il pallone porterà all'esasperazione il concetto di spezzatino per cui verrà abolito il sempre più ridotto pacchetto delle ore 15 della domenica in un diluito continuum che andrà dal venerdì al lunedì sera. Tutto questo per avere eventi commerciabili sul ricco mercato asiatico (ad esempio un derby Inter-Milan già previsto per le ore 12:30 del giorno di Pasqua significa andare in diretta nella  prima serata in Asia). E dalla considerazione che più eventi in diretta alla fine sommano la stessa audience di un evento solo. Inoltre si prevede che si giocherà a calcio anche il giorno di Santo Stefano (a imitazione del boxing day della Premier League) e che la pausa invernale ricalcherà quella che già fanno Inghilterra e Spagna. Tutto per aumentare i ricavi televisivi e mantenere il passo con le sempre più ricche società calcistiche delle nazioni summenzionate.

In tutto questo, alla pallacanestro italiana toccherà fare una rivoluzione culturale e televisiva, per il sovrapporsi del calcio in orari e condizioni fin qui non ancora osate. Andate ad occupare mediaticamente gli spazi che si libereranno dalla quantità come ad esempio prevedere partite alle 15 della domenica come stanno facendo in Spagna. Su Skysport si libereranno almeno cinque canali adesso propri del pallone a quell'ora... Come il sabato pomeriggio che potrebbe essere affidato a due partite di serie A più un match di A2. Studiare bene il calendario per occupare intensivamente il periodo di riposo invernale del football che si potrebbe rivelare più lungo delle ferie natalizie attuali. Potrebbe essere davvero l'occasione per il basket nostrano di crearsi un circuito mediatico che possa contribuire a creare un mercato di diritti televisivi che adesso, ahimé, proprio non esiste. Praticamente tutte le società italiane non incassano somme da ritenersi interessanti dai diritti televisivi nei propri bilanci ed è evidente che il ruolo di FIP e Legabasket non abbia aiutato la nascita di tutto ciò con i suoi lacciuoli e i suoi medievalismi. E anche con qualche dirigente chiaramente miope. Anche perché società di serie A con soldi da spendere rende interessante a cascata per le società minori la produzione di giovani interessanti da cedere, rivitalizzando un mercato in estinzione.