Confermato il Daspo ai tifosi dell'Olimpia "contestatori"

la Cassazione precisa l'ambito delle manifestazioni sportive
Confermato il Daspo ai tifosi dell'Olimpia "contestatori"

L'11 febbraio 2014 un gruppo di tifosi dell'Olimpia Milano interruppe l'allenamento della squadra per un confronto che, secondo agenti della Digos presenti e poi confermato dalle autorità giudiziarie, portò all'emissione di Daspo per 42 tifosi Olimpia. 40 di loro si rivolsero al TAR della Lombardia ottenendo una sentenza di annullamento. Altri due, che in più avevano l'obbligo di firma in commissariato durante gli orari delle gare dell'EA7, si rivolsero alla Cassazione.

La quale ha ribaltato il giudizio del TAR, ripristinando il provvedimento di Daspo su tutti e 42 i contestatori. La Cassazione, nella sua sentenza, ha stigmatizzato il comportamento "violento e minaccioso" dei ricorrenti perchè "nonostante la peculiarità degli avvenimenti (contestazione della propria squadra e non degli avversari, ndr) non c'è dubbio che la condotta medesima fosse collegabile a manifestazioni sportive (per tali dovendosi intendere non solo le gare, ma anche la preparazione ad esse", come si legge in sentenza.