Castellamare di Stabia, lo sport negato

La lettera di denuncia delle Associazioni Sportive stabiesi riguardo la vergognosa situazione dell'impiantistica sportiva cittadina
Fonte: Ufficio Stampa N.P. Stabia
Castellamare di Stabia, lo sport negato

Le Associazioni Sportive Stabiesi, con estremo rammarico, sottolineano il totale disinteresse della amministrazione comunale nei confronti non solo dello sport in genere ma soprattutto nell'attenzione verso le fasce deboli e minori, certamente le piu' penalizzate nel loro processo di crescita psico-fisico.
Queste cose le diciamo a valle di una serie di eventi di seguito riportati:
1) Ad un mese dall'insediamento della giunta in data 08/08/13 tra le tante necessità impellenti sul territorio si provvedeva in maniera silente all'adozione di un provvedimento che aumentava le tariffe per l'utilizzo delle strutture sportive comunali da 2 a 5 € ( così si evitava il dissesto); in seguito, su richiesta delle associazioni ad un tavolo congiunto, si conveniva, viste il diffuso panorama di crisi, ad un aumento graduale delle tariffe.
2) Situazione impianti sportivi esistenti e quelli a divenire: la situazione è ai limiti dell'inverosimile (non per colpa dell'amministrazione attuale), al di là delle palestre comunali delle scuole, non esiste una struttura comunale. Inoltre, nel tavolo indetto anche questa volta sempre su richiesta delle associazioni si era convenuto che, onde evitare le lungaggini burocratiche, ogni anno si determinava la possibilità di utilizzare le strutture scolastiche comunali ad anno sportivo avviato nonché che le convenzioni sottoscritte da ASD, Comuni e Circolo Didattico avessero termine al 30 Settembre dell' anno successivo; oggi purtroppo bisogna constatare la mancata apertura della struttura della Basilio Cecchi (una struttura sportiva a servizio del Centro cittadino) e la apertura solo a metà ottobre della struttura del Cicerone, conseguentemente con il solito rituale delle associazioni che a inizio Settembre devono questuare l'utilizzo delle strutture comunali e, di contro, un ufficio sport carente nelle unità e oberato anche da altri impegni, incapace di far fronte alle richieste con tempi celeri. La programmazione della realizzazione degli impianti sportivi prevista dal programma elettorale parlava di impianti polivalenti, piste ciclabili e piscine comunali ad oggi con un bilancio non approvato non si può nemmeno finanziare l'opera al CMI prevista dall'amministrazione Bobbio e non si può nemmeno andare avanti con il Project Financing previsto nel piano delle opere triennali relativa alla SMS Denza prevista dall'amministrazione Vozza.
3) Veramente inverosimile è la disamina dell'unico impianto comunale attualmente (Struttura di Viale Puglie) chiuso ormai da svariati anni e sottoposto a continue proroghe sulla consegna dei lavori e sul quale si è cercato a fine settembre anche di fare speculazione propagandistica circa la prossima apertura a metà ottobre (http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=47296). Ebbene la verità è una soltanto, da un anno è fatto notorio che, visti i lavori in eccedenza per la messa in sicurezza del costone, sono finiti i fondi, e quindi per gli arredi esterni ed interni alla struttura non vi si può provvedere, di conseguenza la medesima struttura non puo' riaprire. Su questo argomento alcune associazioni, tramite loro rappresentante, a fine agosto, si sono fatte carico di provvedere all'investimento di circa 10mila euro chiedendo che tale anticipazione venisse decurtata dalle rette mensili. La risposta è stata che tecnicamente non si poteva effettuare questa anticipazione e che invece si sarebbe provveduto alla ricerca di questa urgente somma. La ricerca è ancora in corso ed ogni mese oltre agli impianti che risultano danneggiati vi è anche il danno da mancato introito nelle casse comunali delle tariffe di utilizzo degli impianti sportivi. La domanda sorge spontanea ovvero, visto che l'attuale amministrazione è molto attenta ad evitare sprechi perché non si provvede?
Noi associazioni pensiamo sia venuto il momento di riflettere sul da farsi e immaginiamo un'azione dimostrativa al fine di far percepire all'intera collettività le ormai annose difficoltà che incontra quotidianamente chi vuole fare sport e pensiamo seriamente alla possibilità dopo tanti anni di trasferire l'attività sportiva in comuni limitrofi. Nell'attesa che si sblocchino tutte le problematiche chiediamo un incontro al sindaco e agli altri amministratori competenti che possono dedicare un attimo del proprio tempo a coloro che ad oggi vengono trattati come cittadini di serie B.