Recensione: "Live from the Vault", un super trio per gli appassionati di NBA

16.01.2017 20:00 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Recensione: "Live from the Vault", un super trio per gli appassionati di NBA

"Live from the Vault", Basketball & Music. Un progetto ambizioso ideato da quelle menti bacate - lo dicono loro, non noi - di Alessandro Mamoli, Ghemon e Mauro Bevacqua. Un giornalista (SKY Sport), un artista (rapper) e un direttore (Rivista Ufficiale NBA), cosa li accomuna? L'amore per la pallacanestro. Il primo e l'ultimo sono entrambi giornalisti, entrambi milanesi, entrambi simboli italiani della NBA. Sono bravi con le parole, sanno raccontarla a noi comuni mortali. Il secondo, all'anagrafe Giovanni Luca Picariello, nasce ad Avellino e con le parole ci sa fare anche lui. L'outsider del trio, penserete. Errore. A passione per il gioco, non è secondo agli altri due insiders. Anzi, Ghemon è l'elemento fondamentale del trio, senza di lui la musica non riuscirebbe a mescolarsi con la pallacanestro. Uno che ha vissuto la cultura hip-hop afroamericana, che tanto piace alle stelle NBA, e che ha sempre cercato di "ficcarla" nei propri testi.


​(GHEMON)

MA CHE COS'E' LIVE FROM THE VAULT?
Ecco, giusto. Partiamo con il dire che l'hastag è #LFTV, d'obbligo se si vuole interagire e stare al passo con i tempi. Live from the Vault è un umile tentativo di raccontare la pallacanestro e la musica, a patto che sia di stampo americano. Il fascino delle città, della cultura, dell'hip-hop, dello stile e, soprattutto, del basket, rendono unico questo talk-show radiofoncio che, però, tale, non vuole definirsi. Potrebbe esserlo, come anche "podcast", sarebbero entrambe delle buone definizioni ma "LFTV" vuole essere indipendente, vuole essere tutto e niente. Live from the Vault vuole fare a modo suo, anzi a modo vostro. Sì, perché il programma è nelle mani del popolo. Noi, voi, siamo la giuria popolare, è il programma di tutti. «Salite a bordo».

PAROLA AL "MAMO", ALESSANDRO MAMOLI

E' il punto di rifermimento del trio, perché se si parla di NBA viene facile pensare allo "squadronde" di Sky Sport, e Alessandro Mamoli ne fa parte. Che fosse il punto di riferimento si era già capito dal video di presentazione di LFTV (seduto al centro) e dalle parole degli altri due. «La faccia e la voce», Ghemon e Bevacqua lo avevano presentato così. Lui, invece, ci presenta così Live from the Vault:


​(Alessandro Mamoli)

Mamoli: «L'idea nasce dal fatto che sia io che Ghemon e Mauro Bevacqua amiamo molto il basket e volevamo buttarci in un progetto del genere già da diverso tempo. Se ne era parlato tanti anni fa, l'idea c'era già, avremmo dovuto farla con un altro gruppo editoriale e altre persone ma poi è saltato tutto. Noi crediamo ci sia sempre più voglia di parlare di NBA, c'è sempre più richiesta. Un esempio: se tu guardi Golden State-Cleveland su Sky, vorresti parlare della partita anche dopo ma non puoi, non c'è niente e nessuno che ne parla. LFTV non è certo qualcosa che dura 24 ore, non è il Grande Fratello del basket. Però, così facendo, possiamo parlare di NBA un po' di più e, ovviamente, non vogliamo farlo tanto per fare e parlare a caso. Vogliamo parlare di tanti temi, spaziando dalla musica al basket. Le partite e la NBA in se, è solo un pretesto. Partiamo dal gioco per arrivare a tante altre tematiche».

LE PUNTATE
Come e quando saranno?

«Ci sarà una puntata ogni dieci giorni, dunque, tre al mese. La puntata può essere scaricata da tutti coloro che hanno partecipato al Crowdfunding, i quali riceveranno un link per ascoltare ogni puntata».

Come sono sviluppate?
«Nella prima, o meglio, nella puntata pilota, elenchiamo dieci motivi per cui vale la pena seguire la NBA. Ogni puntata avrà delle tematiche diverse, ad esempio l'impatto che ha avuto Barack Obama sia sulla pallacanesto a stelle e strisce che sul popolo afroamericano, la parte razziale, il Martin Luther King Day e così via. Poi, se parliamo dei Knicks, ci soffermiamo sulla città di New York e sui temi musicali. Fino ad arrivare a qualcosa di più tecnico, che riguarda più il basket giocato. Come ad esempio il sistema dei Rockets, se è un sistema che funziona solo lì o se è asportabile. Se funziona solo a Houston perché ci sono certi interpreti o perché se ci fosse John Wall al posto di James Harden non sarebbe la stessa cosa».

La particolarità?
«Ogni puntata avrà 3 mini rubriche. Una affidata a ciascuno di noi. Bevacqua analizzerà un pezzo americano giornalistico, Ghemon si soffermerà sulla musica, mentre io dirò cosa mi piace e cosa no. La mia rubrica si chiamerà "Mamo non mama". Saranno una specie di sottorubriche, delle pillole di due minuti per rompere un po' il ritmo della trasmissione».

COSA CERCHIAMO
«Noi sollecitiamo a partecipare alla trasmissione perché vogliamo che la gente ci consigli cosa fare. Attraverso la mail di LFTV cerchiamo un contatto diretto con i Raiser (gli iscritti). Loro possono farci domande, possono proporci idee ma anche dirci di cosa parlare».

CROWDFUNDING
«Ci tengo a precisare i motivi di questa scelta. Tre come noi avrebbero trovato una radio, perché c'è sempre qualcuno disposto ad investire su qualcosa di nuovo e LFTV lo è. All'interno di una radio, però, finisci con un palinsesto preciso, con delle canzoni imposte, con delle regole e dei limiti. Noi, invece, abbiamo scelto il Crowdfounding per fare quello che ci pare, per tenere i contenuti che vogliamo. Anche soltanto le canzoni, certe è difficile pure che passino alla radio. Il messaggio che vogliamo far passare è "SALI CON NOI A BORDO", partecipa in maniera attiva... non: "Dateci i soldi".  Questo era l'unico modo per avere un progetto indipendente».

Dunque, per partecipare, bisognerà cacciare i soldi. Detta così suona davvero male ma pagando è possibile far parte in prima persona di un progetto ambizioso. Sì, perché non decideremo soltanto di cosa e di chi parlare ma, anzi, potremo anche partecipare in prima persona. Non a livello radiofonico ma extra campo diciamo, che forse è ancora meglio. Ogni contributo, infatti, ci permetterà di ricevere qualcosa in cambio. Si parte da un minimo di 10€ ad un massimo di mille che, però, riguarda gli sponsor. Con 23€, ad esempio, potrete acquistare la t-shirt. Oppure, rispettivamente con 30 e 37€, potrete assicurarvi snapback e canotta di LFTV. Il bello è che, altra trovata geniale, ogni accessorio è abbinato ad un fatto storico. Il 23€ della maglietta è associato al numero di sua maestà Michael Jordan, mentre il 30 è per Steph Curry ed il 37 per Metta World Peace. Solo numeri di maglia, penserete... ed, invece, no. Con il record di numero (73€) di vittorie dei Golden State Warriors, potrete assicurarvi una partita a 2K17 con Ghemon, oltre che i pacchetti precedenti (t-shirt e cappellino compresi nel prezzo). Mentre con 200€, decisamente il pacchetto più entusiasmante, potrete ricevere da LFTV tutto il vestiario, oltre che la possibilità di una mezza giornata con uno dei tre protagonisti. Un workshop, ognuno diverso dall'altro. Scegliete voi se fare compagnia a Ghemon, mentre vi spiega come si fa un disco, oppure se andare a trovare Bevacqua o Mamoli. Se con il primo potrete imparare qualcosa di editoria, con il secondo invece potrete capire ad esempio come si monta una puntata di "Basket & Rum". Il tutto servirà per finanziare "Live from the Vault", non il loro progetto (di Mamoli, Ghemon e Bevacqua) ma il nostro/vostro.



LA MISSION
Mamoli: «L'obiettivo finale è che un giorno tutto questo possa essere free, perchè vogliamo metterla a disposizione di tutti. Tuttavia, per farlo, dovevamo partire da qui. Anche perché vogliamo fare circa 20 puntate e costeranno queste puntate. Dobbiamo pagare un tecnico che ci monti la puntata e l'affitto dello studio per girarla. Non si tratta certo di 150.000€ ma comunque di cifre importanti. Ribadisco, il Crowdfunding ha un senso. Avremmo potuto anche dire: "Va bene, lo facciamo per divertirci senza prendere un euro". Però, sarebbe uscito fuori tema. Mettendolo gratis è ovvio che avremmo fatto molti più iscritti ma non avremmo mai capito il numero dei nostri veri seguaci, chi e quanti credono in un progetto simile. In sostanza, vogliamo far sentire il progetto piano piano. L'obiettivo finale è conquistarci uno sponsor, al quale possa piacere questo format».

PERCHE' NBA E NON BASKET ITALIANO?
«La risposta vera, fondamentalmente, è che soltanto la NBA poteva darci tanti spunti. Lifestyle, cultura americana, città, musica, ce ne sono di cose su cui fermarsi a parlare. Il mondo americano è un mondo che ci regala più spunti e perché comunque giocano sempre 82 partite. Con il campionato italiano rischi di diventare troppo tecnico, poi diventa tutto un: "Perché Milano non va bene, perché Reggio Emilia è in crisi, perché invece Venezia vince?". Poi, magari un giorno ci sarà LFTV Europe, se il format dovesse reggere. La vera rsposta, però, dovrebbe essere: "Ascolta la puntata e capirai che il progetto farebbe fatica a sposarsi con il campionato italiano". Ma se dovesse funzionare. per me in italia non esiste anche una cosa nuova».

IL FORMAT
Mamoli: «Partiamo con il dire che non sarà video. In tanti mi hanno chiesto perché ma la risposta è molto semplice. Crediamo che un audio sia più facile e fluido da ascoltare. Così potete ascoltarlo mentre siete in metro, mentre vi allenate in palestra, mentre state passeggiando».

SU COSA PUNTATE?
«Puntiamo sulla nostra credibilità. Io sono a Sky da 12 anni, sono stato allenato da Mike D'antoni e questo qualcosa vale sicuramente. Bevacqua è il direttore di  "Rivista Ufficiale NBA", sono 20 anni che è dentro al mondo della NBA. Ha assistito a così tante finali che bastano e avanzano. Così come Ghemon è un artista con un certo curriculum».

RECENSIONE
Il progetto "spacca" e ha un'idea forte, oltre che delle fondamenta solide. Non ci sono soltanto parole ma anche fatti e tanto contorno. La puntata pilota dura 38 minuti, forse troppi, forse pochi. Il sottoscritto pensava fossero un'eternità ed, invece, sono scivolati via come il burro. Anzi, ne avrei voluto ancora e ancora. Stupendo il contesto musicale che tiene in pugno tutto il resto. Se è così piacevole ascoltare tre persone mentre parlano di pallacanestro (con analisi molto precise), è anche grazie ad un sottofondo musicale underground (ma non solo) che rende tutto molto "cool". Ma la cosa davvero bella - e qui bisogna dire bravo a Ghemon - è che c'è il giusto mix: le canzoni si incastrano tutte tra di loro, alla perfezione. Ogni traccia si sposa benissimo con l'argomento in questione.


​(Mauro Bevacqua)

Nella puntata pilota spiccano i Rockets e James Harden ma anche Derrick Rose ed i nuovi Bulls. Dagli addii di Kobe Bryant, Tim Duncan e Kevin Garnett, fino ad arrivare  ai giocatori più "sexy" della lega (SPOILER: vince Giannīs Antetokounmpo a mani basse). Spazio anche per i sexy team (Houston Rockets e Minnesota Timberwolves) e, ovviamente, anche due parole sugli italiani Marco Belinelli e Danilo Gallinari. Nella puntata zero molti minuti sono stati dedicati - giustamente - ai Golden State Warriors e, ancora una volta, si è tornato a parlare della scelta di Kevin Durant di andare nella Baia. Molto interessante il giudizio di Bevacqua, che in sintesi dice: «Se sei il numero uno, vuoi andare a giocare dove sono i migliori». Questo e tanto altro nella puntata pilota, da non perdere per nessun motivo al mondo. Anzi, tutto LFTV è da non perdere. Una bomba!

Per seguire Live from the Vault andate su musicraiser.com (clicca QUI)

Focus a cura di Alessandro Palermo,
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