Passato, presente e futuro di Campazzo, che sogna la NBA

Facundo Campazzo: «Un anno a Madrid, poi NBA»
13.07.2017 12:40 di Alessandro Palermo   vedi letture
foto youtube
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© foto di Facundo Campazzo

Le magie di Facundo Campazzo sono arrivate anche negli States, le sue giocate spettacolari in Liga ACB e con la Nazionale argentina lo hanno portato ad avere tanti estimatori nel mondo. Per questo, ormai da tempo la NBA strizza l'occhio al playmaker sudamericano, che nel frattempo arrossisce e coltiva sempre di più il sogno di giocare nella lega più competitiva del pianeta.

Nel mese di aprile Campazzo è stato seguito da vicino da diverse franchigie NBA come Houston Rockets, Oklahoma City Thunder, Atlanta Hawks, Indiana Pacers, Milwaukee Bucks e Detroit Pistons. Per lo sbarco oltreoceano sembrava l'anno buono ma, salvo miracoli, il giocatore resterà ancora in Europa per un'altra stagione, poi si vedrà. Possibile comunque che un giorno approdi negli States, tuttavia il futuro prossimo dell'idolo argentino dice Real Madrid. Il "folletto" di Cordoba, scarso un metro e ottanta di altezza, è tornato nella capitale spagnola, dopo il prestito biennale in quel di Murcia. La sensazione è che sia tornato per restarci, nonostante lo spazio sia davvero poco con la presenza nel roster di due profili importanti come Sergio Llull (simbolo del Real e miglior giocatore della passata edizione di EuroLega) e Luka Doncic (talento cristallino appena maggiorenne, prossimo alla NBA). Con questi due fenomeni attorno, Campazzo dovrebbe giocare pochi minuti, anche se coach Pablo Laso considera l'ex Murcia un elemento preziosissimo in vista della stagione 2017-'18. A "salvare" il nativo di Cordoba potrebbero essere due fattori:

Primo motivo, le tante partite della stagione che - in un verso o nell'altro - consentiranno al giocatore di ritagliarsi ugualmente il suo spazio. Infatti, tra campionato, EuroLega e Copa del Rey, i blancos disputeranno non meno di 60 gare, senza contare i playoff di Liga ACB e di EuroLega, che soltanto un pazzo non pronosticherebbe per il club di Madrid. Ecco, dunque, che con un'ottantina di incontri da disputare il ruolo di Campazzo diventerebbe tutto fuorché marginale. Il problema comunque è sempre uno, starà bene al giocatore? Perché fino a prova contraria, Facundo, partirà come terzo playmaker della squadra.

Il secondo motivo è decisamente rassicurante per il giocatore e riguarda il posizionamento in campo di Luka Doncic, il quale verrà sicuramente utilizzato da coach Laso spesso e volentieri come guardia, oltre che nello spot di play. Come ammirato nella stagione appena conclusa, il talento di Lubiana può ricoprire molto bene anche il ruolo di ala piccola, opportunità che l'allenatore dei blancos continuerà a testare, seppur in maniera saltuaria. Con lo spostamento di Doncic nel ruolo di "due" oppure di "tre", nell'arco della stagione Campazzo si dividerebbe la regia ed i minuti a disposizione soltanto con Llull.

Seppur al momento resta molto improbabile, non è da escludere una partenza del giocatore argentino prima dell'inizio della stagione. Meno improbabile invece un suo trasferimento a stagione in corso, magari proprio per il discorso legato ad un minutaggio limitato, visto che Campazzo viene da due anni a Murcia dove ha giocato tanto, tenendo spesso le sorti della squadra in pugno, dettandone i tempi con leadership e carisma.

In caso di partenza però, dove potrebbe andare? Ancora la sfera di cristallo non ce l'abbiamo ma, ad intuito, potremmo pronosticare Baskonia, dove più volte l'hanno accostato come possibile sostituto di Shane Larkin (diretto al Barcelona) A Vitoria vanno matti per il play della Nazionale albiceleste, uno su tutti farebbe carte false per averlo. Stiamo parlando nientepopodimeno che di Pablo Prigioni, leggenda della pallacanestro argentina, che nella prossima stagione sarà l'head coach della formazione basca. Per Campazzo sarebbe un onore immenso giocare per un allenatore come Prigioni, certamente idolo per tutta l'infanzia del classe '91. A proposito di Nazionale argentina, il CT Sergio Hernandez, ha recentemente convocato Campazzo per la prossima Copa America. I due hanno vissuto cinque anni importanti al Club Atlético Peñarol, vincendo insieme ben quattro campionati, tre consecutivi. Nella passata stagione a Murcia, il 26enne sudamericano ha disputato 31 incontri, segnando 14 punti di media in 28.5 minuti di impiego, conditi da 5.9 assist e 2.7 rimbalzi, per una valutazione media pari a 15.5. Nelle scorse settimane Campazzo è stato convocato da

A fare chiarezza sul suo futuro, è lo stesso Campazzo, intervistato negli scorsi giorni "Mundo D - La Voz del Interior". Di seguito pubblichiamo un estratto dell'intervista a firma di Hernan Laurino, tradotta per voi da pianetabasket.com:

MURCIA
«E' stata una buona annata con Murcia, nel complesso dura ma buona. Con molti alti e bassi, ma è finita in un modo molto positivo. Ora aspettiamo cosa riserva il futuro per la prossima stagione».

FUTURO
«Sicuramente il mio futuro prossimo è quello di continuare in Europa per un altro anno, ma devo aspettare. Certo, ho un altro anno di contratto con il Real Madrid. ma devo aspettare ancora la loro decisione. Per ora penso che continuerò una stagione in Europa».

GENERACION DORADA
«All'epoca (si riferisce alle prime esperienze in Nazionale, ndr) non sapevo cosa volesse dire essere un professionista, andavo a letto a qualsiasi orario. Beh, nel momento in cui sono entrato nella "Generacion Dorada" sono stato guidato e mi è stato mostrato cosa volesse dire fare il giocatore di basket, sia dentro che fuori dal campo. Non tanto Manu (Ginobili), quanto Luis (Scola) e il fisioterapista Paulo Maccari. Mi hanno insegnato loro a prendere la strada giusta; sono stato un po' più educato sulle tematiche degli alimenti e sull'alimentazione da seguire».

LA NBA
«L'NBA è un grande sogno che ho, a lungo termine. Ma per realizzare quel sogno devo lavorare nel presente, giorno dopo giorno. Ho di fronte un anno con il Real Madrid ed è una sfida molto grande. Ci andrò quando sarà il momento di andare».



Focus e traduzione intervista a cura di Alessandro Palermo,
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