NBA - I retroscena della scelta di Kyrie Irving di andarsene da Cleveland

NBA - I retroscena della scelta di Kyrie Irving di andarsene da Cleveland

La pubblicazione della notizia che Kyrie Irving abbia chiesto di essere scambiato al proprietario dei Cavaliers Dan Gilbert da parte del giornalista di ESPN Brian Windhorst (link) è stata un fulmine a ciel sereno. Ma a quanto risulta a David Aldridge di TNT lo stupore è solo per il grande pubblico, non per la franchigia. Irving avrebbe chiesto la cessione nel mese di giugno, quando si potevano ancora tessere accordi con Clippers (per Chris Paul), Pacers (per Paul George) o Bulls (per Jimmy Butler). Ma il tracollo della posizione del general manager David Griffin avrebbe ingessato a tal punto l'operatività dei Cavaliers da far crollare ogni ipotesi di cessione.

In quanto alle motivazioni della scelta di Irving, è chiaro a tutti che LeBron James l'anno prossimo non sarà più in Ohio a giocare, ma si trasferirà a Los Angeles, sponda più Lakers che Clippers, secondo i rumors del momento. Kyrie non voleva più rimanere a Cleveland con il cerino dei perdenti acceso nelle mani per rimanere per sempre l'ombra di LeBron. Meglio cambiare aria per primo.

"Irving ha osservato il modo in cui James ha sfruttato i Cavaliers lucrando commissioni sui contratti dei clienti della sua agenzia; ha visto come James firmando contratti a breve termine ha piegato la volontà di un'organizzazione" scrive oggi Adrian Wojnarowski per ESPN (link). Che prosegue: "James ispira un perpetuo stato di disordini e incertezze, e tutti - proprietà e gestione, allenatori e giocatori - sono rimasti in fila per soddisfarlo. Questa strategia è stata redditizia in modi importanti, tra cui la vittoria al livello più alto".

In questo modo, è la sintesi del pensiero del giornalista americano, la squadra è stata modellata intorno alle necessità di gioco di James, un gioco lento nella metà campo avversaria e quando James se ne andrà in California rimarrano ancora a lungo e pesantemente sui libri paga dei Cavaliers giocatori non adatti a cambiare registro e passare a un corri e tira che sarebbe più coerente con le qualità di Irving. condannando la franchigia ad anni di mediocrità. E d'altra parte proprio con i suoi comportamenti è stato lo stesso James a spiegare ai suoi compagni di pensare in prospettiva a se stessi e non alla squadra riprendendosi il controllo della propria carriera!