Lega A - Sidigas, le triple che spaccano: dietro solo a Milano

Nonostante l'assenza di Ragland, Avellino ritrovata come Green. Finalmente il vero Logan. Obasohan rigenerato. Il tiro da tre decisivo: Thomas, Randolph e Green al vertice di specialità
21.03.2017 12:00 di Massimo Roca   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Lega A - Sidigas, le triple che spaccano: dietro solo a Milano

Non poteva esserci compleanno più gratificante per Marques Green. I trentacinque anni compiuti sabato scorso hanno coinciso con una delle sue prestazioni “totali”. Non sono solo gli 11 punti (sesta volta in doppia cifra in campionato), ma sono stati soprattutto i nove assist (seconda prestazione personale stagionale) e gli inediti otto rimbalzi (così come nella precedente trasferta di Reggio) a dare un segno, stavolta anche numerico, alla qualità del suo impatto sulla gara. La seconda uscita senza Ragland ha avuto per lui accenti positivi ben più marcati rispetto al Pala Bigi dove il finale lo aveva visto in affanno. Siamo pronti a scommettere che lo scorcio restante di regular season, privo del doppio impegno, sia il terreno ideale per altre prestazioni simili. Alla sua “festa” contro Sassari ha partecipato anche un altro ex: Logan ha trovato la sua dimensione, forse complice proprio l’assenza di Ragland. La sua schiacciata rovesciata è da copertina di giornata mentre il suo 5/5 da due è la migliore prestazione in Italia (analogo dato in Sassari-Brindisi della stagione 2014/15). La naftalina ha fatto bene ad Obasohan. Dopo Reggio Emilia, anche contro Sassari, con un minutaggio più basso rispetto a quello a cui era abituato, ha ripulito la sua performance: meno palle perse, pochi tiri ma con alte percentuali, pressione e reattività in difesa. Il 3/5 dall’arco di Marques Green ha contribuito alla terza prestazione di squadra nel tiro da tre. Il 45,8% (11/24) è inferiore solo ai dati registrati nelle vittorie casalinghe contro Capo d’Orlando (14/25, 56%) e Torino (15/29, 51,7%). La Sidigas è seconda nel tiro pesante (39,2%) alle spalle di Milano (41,2%) e può vantare ben tre tiratori nei primi otto. Thomas è quarto con il 44,4%, Randolph quinto con il 44,3% e Green ottavo con il 43,8%. Una notizia corroborante soprattutto per i primi due. Sebbene non siano dei tiratori puri, riescono ad eccellere se innescati in un contesto di qualità offensiva importante con più alternative. Del resto aprire l’area è una delle chiavi per il bilanciamento offensivo nel sistema di Sacripanti. Analizzando i dati medi di vittorie e sconfitte in campionato, si capisce che la principale discriminante sia proprio il tiro da tre: 41,1% di media nelle 15 vittorie e 35,7% nelle 8 sconfitte. In questo il dato individuale di Thomas è particolarmente polarizzato: 50,8% in media nelle vittorie e 22,2% di media nelle sconfitte. Stesso discorso, sebbene in misura meno marcata, sia per Green che Leunen. Nessuna differenza per Ragland mentre assolutamente in controtendenza è Randolph: 40% di media da tre nelle vittorie, 51,7% nelle sconfitte, a testimonianza che il tiro da tre dell’americano non è certo la prima arma a disposizione di Sacripanti. Confrontando i dati dell’attuale stagione con lo storico dei biancoverdi si evince che le 9,7 triple di media per gara mandate a bersaglio sono il massimo nei diciassette campionati di A, mentre i 24,8 tentativi di media sono inferiori solo ai 25,6 della stagione 2013/14. L’attuale 39,2% è il secondo dato di sempre dopo il 39,4% finale del 2003/04. Quella era l’Air di coach Markovski che annoverava specialisti del calibro di Komazec (43,8%), Middleton (42,2%), e Ryan (41,4%).