Lega A - Sandro Gamba su una Olimpia che "non sapeva più cosa fare"

Lega A - Sandro Gamba su una Olimpia che "non sapeva più cosa fare"

Gara 4 di finale scudetto tra Aquila Trento e Olimpia Milano non è piaciuta per nulla a Sandro Gamba, notoriamente anima della storia delle Scarpette Rosse. E sulle pagine de La Repubblica non manca di fare il suo severo commento alla partita e alla prestazione dell'EA7.

Cornuti e mazziati. Scoppiati e senza reazione. E bisogna cominciare a sperare che il fattore campo conti, o saranno solo dolori. Un’Armani decente per 30 minuti, poi sgonfiata come un palloncino. Quando è affondata sul meno 10, a metà dell’ultimo quarto, ho visto giocatori che non sapevano più cosa fare, giocare una pallacanestro a spanne. Incassare senza battere ciglio un parziale negativo di 21-2. Indecente. Impossibile da ribaltare col solito gioco periferico, senza mai trovare la strada dell’area, coi pivot che non spostano nulla. Chiedo una cortesia: abolire i passaggi consegnati – e stavolta non ha giocato Pascolo, che ne effettua troppi – sono sempre un favore alle difese avversarie, che si adeguano.

Un disastro e senza reazione Kuzminskas, che non regge mai l’uno contro uno e che avremo visto una volta sola, in stagione, fare la differenza. Goudelock visto solo nella prima parte, poi anche lui è sparito. Come Cinciarini, come Jerrells, come tutti gli altri. Sabato avevamo visto le avvisaglie. Nessun tiro libero nei primi 25 minuti, e c’era poco da lamentarsi con gli arbitri, giocando sempre sul perimetro, difesa in area debole e mai cambiata se non per quella zona negli ultimi 100 secondi (per far cosa?), sempre a subire la pressione sulla palla di Trento, la sua pallacanestro attenta e logica: a giocare “giusto”, a essere più compatti, erano stati gli uomini di Buscaglia, cui vanno i miei complimenti per il suo enorme lavoro.

Servirà l’Armani ammirata in Gara 1 e 2 al Forum. Quella con l’entusiasmo per spaccare il mondo che ha fatto quasi tutto bene: Micov che trovava i canestri in ogni modo, Tarczewski finalmente feroce, Bertans che filava come un treno. E Jerrells e Goudelock nei loro numeri preferiti da giocolieri, avanti e indietro con le loro finte. Cinciarini a condurre le danze, finalmente anche in contropiede da palla intercettata. Vero, qualche piccola crepa si era vista anche in quelle due vittorie: troppo uno contro uno palla in mano, e questa non è mica pallacanestro, fermando tutto l’attacco: non credo che Pianigiani non l’abbia fatto notare. E poi l’atteggiamento negativo, perfino malinconico, di Pascolo. A Trento, in Gara 3 e 4, lo ha avuto tutta l’Armani: stanchezza, cambio di mentalità o le solite vecchie carenze?