Flavio Tranquillo a Pianetabasket.com: “Nulla è precluso all’Italia, normale il contrattone di Gallinari, Oklahoma la più forte, Lebron come Jordan”

basket, mercato, Nba: Flavio Tranquillo a 360 gradi
Flavio Tranquillo a Pianetabasket.com: “Nulla è precluso all’Italia, normale il contrattone di Gallinari, Oklahoma la più forte, Lebron come Jordan”

(di Alfonso Norelli). La voce del basket italiano. Basta questo per presentare Flavio Tranquillo. Il telecronista di Sky si è concesso in esclusiva ai microfoni di pianetabasket.com a margine della presentazione dei prossimi Europei. Con lui abbiamo discusso a lungo del futuro della nazionale italiana, dei giocatori azzurri e della Nba. Nonostante questo è stato impossibile non lasciare fuori altre curiosità data la competenza del professionista e la quantità di argomenti a disposizione.

Quanto è difficile affrontare le scelte di Pianigiani? Petrucci e Datome si sono dati traguardi importanti e bisogna centrare l’Olimpiade dopo tanto tempo e con tutti i più forti a disposizione.
Se si intende che soltanto se vince va bene e viceversa, è impossibile più che difficile essere Pianigiani. Sarebbe riduttivo fare questo discorso. Anche se questa squadra non ha il vissuto adeguato, non può precludersi nessun obbiettivo. Pianigiani non è sottoposto a una pressione così superiore ad esempio a quella cui era sottoposto a Siena. È la natura di questo lavoro.

Il basket di Golden State e Sassari è diventato vincente dopo la fase pioneristica di D’Antoni con Phoenix. Questo stile di gioco influenzerà le squadre del prossimo Europeo e in particolare l’Italia che ha tanti giocatori per fare questo tipo di pallacanestro?
La guerra di religione del basket “piccolo” contro quello “grande” non mi piace. Bisogna ricordare che Golden State e Sassari hanno saputo anche giocare in difesa, a tratti in maniera strabiliante. Si va sicuramente nella direzione di questo tipo di pallacanestro, bisogna poi avere gli interpreti giusti per farlo. Attenzione però alle etichette, ad esempio i Phoenix Suns non erano una buona squadra difensiva pur avendo un grandissimo attacco.

Come giudichi le scelte di contratto dei nostri big (Gentile, Datome, Gallinari, Bargnani, Belinelli) e quanto sono importanti nelle loro carriere?
È importante  che siano arrivati tutti al raduno con delle certezze, poi dipende dalle scelte personali di ciascuno di loro. Ormai non sono più giovanissimi per quello che si intende nel basket. Sono scelte che avranno importanza fortissima per le loro carriere.

Il contrattone di Danilo Gallinari ha fatto molto parlare. È un bene per lui e il basket italiano?
Sono contento per lui, se non fosse stato felice di estendere il contratto non lo avrebbe fatto. È un contratto assolutamente normale per quello che è l’Nba oggi. La stragrande maggioranza che legge 17 milioni di dollari all’anno però si aspetta sempre prestazioni strabilianti da un giocatore che gioca nella Nba e guadagna certe cifre. Un pochino ci sta, ma se bisogna valutare ogni gesto in relazione a questo è una discussione da cui resto fuori volentieri.

Mercato Nba e prossima stagione. Ci saranno le solite squadre favorite?
A est non credo che ci siano squadre che possano impensierire Cleveland. A ovest sarà la conference più straordinaria di sempre. Pensiamo a quello che ha fatto San Antonio, i Clippers, Golden State ha vinto il campionato, molti si dimenticano che se se tutti stanno bene la squadra più forte è Oklahoma City. Chissà quando torna Durant come sarà la convivenza con Westbrook. San Antonio con Leonard che ha firmato il nuovo contratto, la metabolizzazione di Aldridge, Ginobili padre della patria, eccetera. Sono molto curioso e questo sarà il bello di scoprirlo.

Ultima curiosità. Lebron James ha firmato con la Warner Bros e apparirà come Michael Jordan in Space Jam 2. È davvero diventato un personaggio della caratura del più forte di sempre? Parleremo di un’era Jordan così come di un’era James?
Per esperienza non dubito di quello che fanno categorie come i bookmakers e quelli ad esempio del progetto Space Jam 2. Queste persone sbagliano poco. Il paragone mediatico ci sta. Il paragone tecnico è improprio tra due giocatori diversi, uno ha giocato oltre i 35 anni in un’altra epoca e ha terminato la propria carriera in ascesa. James ha 30 anni ma è ancora nel mezzo della carriera. Dovremo aspettare il ritiro per paragonarli. Sono giocatori diversi, la caratura è senza dubbio quella. Lebron James è indubbiamente un giocatore che segna un’era come l’ha segnata Michael Jordan. La segna come Jordan o meglio di Jordan? Non mi frega niente di questo. Non condivido che tutto quello che fa Lebron James sia innalzato o depresso, però se a qualcuno non piace vederlo giocare forse ha litigato con la pallacanestro da piccolo.