Fip Sicilia - La deriva del basket siciliano denunciata da Nunzio Cavallo

Nunzio Cavallo, candidato alle ultime elezioni regionali per la presidenza, esprime il proprio disappunto verso la presidenza Rescifina, mettendo in evidenza quel che giudica le difficoltà del movimento siciliano.
09.10.2013 17:50 di  Chiara Borzi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Chiara Borzi'
Fip Sicilia
Fip Sicilia

Riceviamo e riportiamo integralmente le parole scritta nella giornata di oggi dal Prof. Nunzio Cavallo, in cui vengono messe in edivenza alcune difficoltà avvertite all'interno del movimento Fip Sicilia in questo momento affidato al riconfermato Presidente Antonio Rescifina.

 

L’impressione, ma forse qualcosa più di un’impressione, suffragata da fatti, è che il Presidente Rescifina, si sia stancato o che si stia stancando del “giocattolo” FIP Sicilia, con il concreto rischio che butti via ciò che ne rimane. Certo, paradossalmente, forse sarebbe meglio così, nel senso che se questo accadesse, potrebbe essere considerato, seppur nel dramma, il male minore se si considera che l’alternativa risulta essere altri tre anni di gestione lontana e dissennata, senza vero amore, passione, trasporto ed entusiasmo di cui tanto si ha bisogno nel nostro ambiente. A supporto di quanto sopra descritto, il fatto che, ad esempio, il Presidente regionale è regolarmente assente dal basket giocato, ma che lo si vede esclusivamente alle gare della Soc.Pol. G. Rescifina, alle quali peraltro tifa in maniera malcelata, la dice lunga sul livello di vicinanza alle società. Egli si concede, invece, raramente ai “comuni mortali” che vivono quotidianamente il basket nostrano, irto di difficoltà. 

Nondimeno, per stigmatizzare, comunque, il baratro che si è toccato è sufficiente analizzare alcuni  numeri, oggettivi, per rendersi conto del disastro. Basta confrontare il numero di Società affiliate alla FIP, al momento dell’insediamento del Presidente Rescifina, al termine del primo mandato e ad oggi ovvero a poco meno di un anno dalla sua rielezione: 

 

FIP Sicilia - Società affiliate

Dicembre 2009: 230 (100%) - Ottobre 2012 180*(-22%) - Settembre 2013 150 circa (-35%). 

*Dati ufficiali FIP relativi alle ultime due assemblee elettive.

 

In una parola, una moria, una emorragia costante che non può essere attribuita meramente alla crisi economica che attanaglia il nostro paese; la realtà è che a livello regionale sono state operate scelte di politica sportiva fuori da ogni logica, che anziché aiutare le Società in difficoltà, hanno costretto i dirigenti delle stesse, vecchie e nuove, ad arrendersi e rinunciare al rinnovo dell’affiliazione, abbandonando del tutto lo Sport o nel migliore dei casi migrando verso altri Enti di promozione sportiva. 

Altresì la chiusura di tutti gli Uffici Gare, nella regione più grande d’Italia, ha creato un forte disagio all’attività. Non è stato fatto uno screening preventivo sull’effettiva esigenza della regione, come ad esempio in Calabria che ha chiesto ed ottenuto qualche deroga in tal senso.

Si è deciso questo incomprensibile accentramento presso l’Ufficio Gare regionale, solo ed esclusivamente per esercitarne un totale controllo, dettato dalla paura. Il predetto Ufficio Gare, già deficitario lo scorso anno, ciononostante dovrà far fronte con lo stesso sparuto numero di collaboratori a maggiori carichi di lavoro oltreché la sopraggiunta gestione diretta di un girone del campionato nazionale di DNC. Tutto questo con grave nocumento per il pluralismo e la condivisione delle responsabilità dell’attività e della promozione sportiva che stanno costantemente isolando ed allontanando il Presidente Rescifina dalle società,  dal territorio e dai suoi stessi alleati politici.

Al momento  dell’insediamento del Presidente Rescifina, invece, esistevano addirittura anche tre/quattro gironi di Serie D/M che potevano contare su circa trenta/trentadue Società (più del doppio di adesso) per non parlare del Campionato di Promozione maschile che rischia di non essere nemmeno disputato, anche questo per mancanza di Società. Si pensi che in tutta la Regione, sono iscritte, salvo eventuali altre rinunce, appena venti squadre neanche fosse un campionato di C/Regionale. La desertificazione colpisce di più la parte occidentale dell’isola gestita, politicamente, direttamente proprio dal Presidente Rescifina, in tandem, con il suo Vicepresidente Caruso che forse ha addirittura maggiori responsabilità del presidente stesso considerato che il Caruso era parte integrante dei Direttivi regionali precedenti alla gestione Rescifina, peraltro commissariati dalla FIP centrale.

Tornando all’attività prettamente sportiva, l’esempio di desertificazone è presto fatto, la Promozione maschile è la fotografia del movimento cestistico isolano, in quanto ad esempio, la Provincia di Palermo, quinta città d’Italia, può contare soltanto su due squadre iscritte così come la provincia di Trapani, feudo cestistico del già menzionato vicepresidente Caruso può contare anch’essa soltanto su altre due squadre, Agrigento su una, Caltanissetta su zero, Enna su una. Se la Sicilia occidentale piange, quella orientale non può certo ridere in quanto le città di Catania e Messina possono contare rispettivamente su sei ed otto squadre mentre le province di Ragusa e Siracusa, purtroppo, segnano anche loro, zero nella casella delle squadre iscritte nonostante, anche lì, gli uomini che rappresentano la FIP sul territorio, siano persone nominate direttamente dal Presidente Regionale Rescifina come ad esempio in quel di Siracusa il cui il delegato FIP è un uomo proprio di sua …Fiducia. Su Ragusa, invece, si rasenta addirittura l’assurdo considerate alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa del Consigliere Regionale Sig. Salvo Curella, vicinissimo al Presidente Rescifina, che su RealBasketSicili.it comunica la chiusura della sua Società perché: “I costi di gestione - scrive Curella - sono troppo onerosi, le tasse federali sempre più esose, le strutture comunali a pagamento, i tesseramenti delle atlete senior hanno raggiunto cifre esagerate. Il periodo di crisi che avvolge l’intera comunità non ci ha permesso di trovare partner che potessero sostenere economicamente l’attività agonistica, ringraziamo tutti...”.

Purtroppo anche la scelta dei Delegati provinciali FIP, fatta in esclusiva autonomia da parte del Presidente regionale, che si è attorniato da persone, probabilmente “fedeli”, ma non ancorati al territorio e soprattutto non condivisi e non graditi alla base del movimento, ha lasciato smarrite le società che a seguito della chiusura dei comitati provinciali non si sono identificate in questi figure che, di fatto, non sono più riferimento per nessuno.

Anche in campo tecnico il fallimento è palesemente totale. Il settore CIA è allo sbando la mancanza di una seria programmazione ed una gestione delle designazioni, di tutti i campionati che ha come unico obiettivo quello di risparmiare risorse economiche, (che nei fatti non si è mai avverato) sono la motivazione di un abbandono progressivo e costante dall'attività da parte di svariati elementi validi che hanno dato lustro al CIA siciliano.

Un esempio, da qualche settimana, per la prima volta nella storia del CIA, in Sicilia e probabilmente in Italia, il Presidente Regionale CIA è un ex Ufficiale di Campo e non un Arbitro. La motivazione è che il Presidente Rescifina ha letteralmente distrutto un ambiente e “bruciato” tutti coloro i quali hanno le caratteristiche e le competenze per poter svolgere le funzioni di Presidente Regionale CIA.

Senza nulla togliere al neo Presidente CIA, che dovrà dimostrare sul campo di essere all’altezza del compito, non ci si spiega, razionalmente, il perché di questa scelta. La risposta, verosimilmente è da individuare nel fatto che il Presidente Rescifina è ormai un uomo solo che sta perdendo pezzi politici e tecnici importanti e di spessore, basti pensare che si sono dimessi nel giro di un mese un consigliere regionale di forte peso politico, ed anche il Presidente regionale CIA, improvvisamente, A pochissimi giorni dal termine della naturale scadenza del suo mandato. Il Presidente regionale è riuscito a perdere un Presidente CIA di grande valenza tecnica, un arbitro internazionale come Tolga Sahin che senza nulla togliere al neo presidente aveva sicuramente un ascendente maggiore sul settore. Nonostante ciò il Presidente Rescifina, a seguito delle dimissioni del Presidente CIA, non è riuscito, per mesi, neanche a trovare un nominativo per ricoprire quel ruolo tanto è vero che è dovuto ricorrere ai ripari attraverso  un commissariamento. 

Sembra che il Presidente Rescifina dalle scelte fatte, in questo inizio di stagione, stia già abdicando in favore del suo vicepresidente Caruso avendogli già affidato, oltreché la vicepresidenza, la responsabilità dell’Ufficio Gare, la presidenza del CIA regionale, la testa del precedente presidente della Commissione Giudicante Regionale e dell’ex Presidente regionale CIA Tolga Shain, “colpevoli” di non essersi assoggettati ai voleri del Vicepresidente Caruso che peraltro sembra essere oggetto di alcuni esposti presso la procura federale.

Cosa manca quindi al Presidente Rescifina per uscire definitivamente di scena, dopo aver tentato invano di imporsi negli ultimi mesi sulla scena nazionale come Consigliere Federale prima,  ed a seguito dell’insuccesso,  a Rappresentante della Consulta delle Regioni poi (anche li senza successo), forse un formale passaggio di consegna delle chiavi del Comitato Regionale con il suo vicepresidente o continuerà ad essere in polemica con i vertici nazionali continuando a disertare anche le consulte o non prendendo alle stesse mai la parola?

Altro fatto che si ritiene gravissimo è che da circa tre mesi il Direttivo Regionale FIP è monco in quanto uno dei Consiglieri eletti si è dimesso.

Ebbene sono passati già novanta giorni e ad oggi il Presidente Rescifina non ha avvertito l’esigenza di indire, come prevede il regolamento federale, un’assemblea elettiva straordinaria per eleggere un nuovo consigliere regionale considerato che tutti i non eletti appresa la notizia delle dimissioni di un consigliere hanno, rassegnato, in massa, formalmente nelle mani del Presidente Federale la rinuncia all’eventuale surroga. Forse il Presidente Rescifina cerca di prendere tempo perché sa che all’assemblea elettiva straordinaria non potrà contare su tutti i voti che lo hanno supportato alla sua rielezione e che quindi a quel punto dovrebbe prendere atto di non essere più maggioranza politica nella regione e trarne le giuste conclusioni?

Non si tratta di colpevolizzare il Presidente Rescifina ed il suo Direttivo di illegalità che qualora ci fossero o ci fossero state dovranno e/o dovrebbero essere oggetto di eventuali indagini degli organi preposti, ma il reato più grave commesso dal Presidente Rescifina è il “reato politico” ovvero scelte sbagliate che stanno condannando a morte la pallacanestro siciliana. Non esiste reato più grave di questo.

 

In rappresentanza delle Settanta Società che mi hanno sostenuto alle ultime elezioni Regionali FIP.                                                    

 Prof. Nunzio Cavallo