A1 F - Broni, coach Sacchi: «Squadra ancora più solida con i piedi per terra»

«Siamo l’unica lombarda nel massimo campionato grazie a dirigenti capaci»
Fonte: La Provincia Pavese
A1 F - Broni, coach Sacchi: «Squadra ancora più solida con i piedi per terra»

 L’operazione alla schiena non lo ha fermato, anzi gli ha dato più tempo per seguire la sua squadra. Così, tra una seduta di riabilitazione e l’altra, coach Roberto "Cico" Sacchi fa un salto al PalaBrera per incontrare i dirigenti e vedere come procedono i lavori del nuovo parquet (ci saranno anche altre novità al palazzetto). La Pf Broni 93, in attesa del main sponsor, è praticamente fatta e pronta ad affrontare il suo secondo campionato di serie A1. Il tecnico pavese parla a 360 gradi del progetto, prima squadra e giovanili, e della nuova americana Chelsey Lee, il cui acquisto è stato ufficializzato nelle scorse ore dalla società di via Galilei.

Coach Sacchi è soddisfatto della campagna acquisti? «Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Abbiamo lavorato per avere una squadra più solida, e cercare di fare meglio della passata stagione. Sono state fatte delle scelte ed è stato allestito un roster di spessore, in base alle nostre possibilità».

Cosa ci può dire di Lee e Premasunac, le due nuove straniere? «Premasunac abbiamo visto cosa può fare nelle partite giocate contro La Spezia l’anno scorso. Da lì dobbiamo ripartire: può giocare sul perimetro, dove deve migliorare nel tiro da fuori, spalle a canestro, giocare uno contro uno, frontale o spalle a canestro, poi è un’ottima rimbalzista. Nel giro di un paio di anni sarà una signora giocatrice, anche a livello europeo. Lee può essere un fattore determinante, è imponente e comunque abbastanza dinamica. Le piace giocare nel pitturato, dove l’anno scorso eravamo carenti perché non avevamo ragazze che penetravano e le "prendevano" se necessario. Le sue percentuali al tiro in Bulgaria erano mostruose, dobbiamo metterla nelle condizioni di inserirsi bene nei nostri meccanismi».

In cabina di regia, avete scelto due giovani… «Moroni, nonostante la giovane età, è una certezza, la play del futuro, con qualità sia offensive che difensive; Bonasia è un classe 1994, oramai da anni tra A1 e A2. Credo che per lei sia l’anno del rilancio e, a mio parere, assieme a Moroni formano una delle coppie di playmaker più affidabili della categoria».

E le altre italiane? «Da Gatti mi aspetto tantissimo perché è un’atleta italiana di un metro e 90. Vista la carenza di lunghe, come abbiamo visto anche ai recenti europei, ritengo che debba rilanciarsi. Le qualità le ha, dovrà lavorare tantissimo, ma siamo qua apposta. Castello è un prospetto italiano classe 1998. La prossima settimana giocherà i mondiali under 19 in Friuli. E’ alla sua prima vera esperienza in A1 (l’anno scorso era in doppio tesseramento tra Pordenone, in A2, e Venezia, in A1, con cui ha fatto qualche sporadica apparizione, ndr), dovremo essere cauti, ma sono sicuro che ci darà tanto. Ci sono tanti volti nuovi, dobbiamo iniziare a lavorare presto e bene».

Ecco, appunto, quando inizierete? «Il raduno ufficiale con le italiane sarà lunedì 21 agosto. Mentre per quanto riguarda le straniere, Lee arriverà all’inizio di settembre, al contrario di Nina Premasunac che potrebbe essere qua un po’ prima. Quindi avremo un mese al completo per arrivare pronti al debutto dell’Opening day. L’idea è di fare anche una sorta di pre raduno, partendo da mercoledì 16 agosto, con una serie di test fisici, per conoscere bene le ragazze nuove. Dobbiamo lavorare tanto, lo ribadisco».

Probabilmente entreranno nei playoff solo le prime otto, essendo il campionato a 10 squadre. Questo complica le cose? «Sembra proprio che il campionato sarà a dieci, aspettiamo la ratifica del consiglio federale. I playoff li faranno le prime otto. Sarà un campionato equilibrato verso l’alto e i margini di errore verranno assottigliati. Dobbiamo accettarlo, ma pensiamo di aver fatto una squadra competitiva».

Qualche settimana fa, Attilio Caja ha definito Broni un’eccellenza… «Lo ringrazio. Senza nulla togliere agli altri, Broni ha il miglior pubblico della serie A1. E’ un’eccellenza per le ragazze e per chi fa parte della società, dal presidente Cipolla, al ds Mezzadra, al dg Caraffini, fino all’ultima persona che ci aiuta al PalaBrera, sacrificando magari le sue vacanze o il suo tempo libero. Perché grazie a tutti loro, la Lombardia ha una formazione in serie A1. Per questo sono orgoglioso di esserne alla guida. Poi c’è il settore giovanile con Alessandro Fontana e Gregory Marakis che stanno facendo veramente tanto e di cui vedremo i frutti».

Ci può dire qualcosa di più sul settore giovanile? «Il gruppo di lavoro che fa capo ad Alessandro opera in stretto contatto con tutto il Consiglio d’amministrazione. E’ partito l’anno scorso e stanno cercando di fare qualcosa di grande per tutto il territorio, per le bimbe che vogliono avvicinarsi al basket rosa, perché vogliamo farlo crescere. Alessandro qualitativamente parlando è uno dei tecnici migliori che ci sono in circolazione. Non voglio togliere parole a loro perchè nelle prossime settimane ci sarà una presentazione ufficiale di tutto quello che hanno fatto. Quando è nata questa famiglia, perché Broni è una famiglia, il settore giovanile era uno dei punti cardine, per me e per il presidente. Si stanno bruciando le tappe grazie alla competenza e professionalità degli attori in campo».

Franco Scabrosetti