Varese, una storia già vista: la solitudine dei numeri cinque

19.10.2016 12:58 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Frank 'The Tank' Hassell
Frank 'The Tank' Hassell

Da diversi anni ormai seguo da vicino le vicende sportive della Pallacanestro Varese e nell'ultimo periodo una cosa mi ha colpito particolarmente: il ruolo del centro. So che può sembrare strano, tra tutti gli aspetti perchè soffermarsi proprio su un singolo ruolo? Nelle ultime stagioni sono rimasto sorpreso da quanto questa posizione in campo determini, in positivo o in negativo, il futuro della società di Piazza Montegrappa. Il cinque è un ruolo fondamentale, certo. Il perno della squadra, nonché solitamente il terminale offensivo principale. A Varese, però, tutto questo passa in secondo piano, deve esserci una sorta di "macumba" sul - sempre inedito - numero cinque della squadra biancorossa.

DUNSTON, L'ECCEZIONE
Un centro come si deve manca dalla stagione 2012-13, manco farlo apposta quella degli "Indimenticabili", quando al "Lino Oldrini" di Masnago schiacciava un certo Bryant Dunston. Ma poi? Il nulla, o quasi. Nella stagione successiva al primo posto in regular season, l'allora Cimberio decise di puntare sull'esperto Marko Scekic e sul promettente Frank "The Tank" Hassell, che di carroarmato aveva ben poco. Quest'ultimo, venne sostituito il 24 gennaio 2014 da un giocatore dal curriculum più affidabile come Linton Johnson. La stagione non gira, decimo posto in campionato e figuraccia in Europa. Tra i principali indiziati proprio i centri: dalla mollezza del serbo ex Cantù, alla scommessa Hassell che non ha pagato, per mancanza di continuità. Quello che oggi è un'atleta affermato in Francia - attualmente veste la maglia del Le Portel in Pro A - ai tempi di coach Frates non aveva convinto, specialmente per delle mani poco educate.

IL POST SCEKIC
Nella stagione 2014-'15 Varese ci riprova, mischiando le carte in tavola. Scekic, il quale aveva firmato un 1+1, non resta in Lombardia (complice anche una polemica extra-campo) e la nuova Openjobmetis decide di puntare tutto sul vulcanico Ed Daniel. Il lungo dell'Alabama - lo scorso anno alla Fortitudo Bologna - sembrava potesse esplodere sotto la guida di un matto come coach Pozzecco, dopo aver fatto intravedere buone cose al suo anno da rookie a Pistoia. Il risultato? Il 12 febbraio del 2015 viene tagliato, accasatosi poi alla Vanoli Cremona. Al suo posto Johndre Jefferson dalla Pallacanestro Mantovana, accolto in maniera molto fredda dai tifosi biancorossi. Nonostante il forte scetticismo iniziale (Jefferson soltanto pochi mesi prima giocava in A2 Silver), il nuovo centro dell'Aquila Trento disputerà un finale di stagione sorprendente.

LA SCORSA STAGIONE
L'anno dopo ancora, cioè la scorsa stagione (2015-'16), la OJM punta sul duo Faye-Davies ma la coppia lunghi non entusiasma fin dalle prime battute. I due ci mettono un po' a carburare, prima di esplodere. Peccato che il primo viene fermato per 6 mesi dall'antidoping (cannabis) e peccato anche per il secondo, Brandon Davies, che si sveglia un po' tardi. Quest'ultimo, infatti, disputa un gran finale di stagione, trascinando la squadra di Moretti alla finale di FIBA Europe Cup. Ecco proprio Davies, probabilmente insieme a Jefferson, è l'unico del listone a salvarsi dalla "macumba".

ANNO NUOVO, STESSO FINALE?
In estate, con la firma di OD Anosike, Varese sembra finalmente vicina a mettere fine alla maledizione del centro, portandosi a casa un giocatore di livello e che nel campionato italiano aveva già fatto vedere ottime cose. 14.4 punti e 13.1 rimbalzi a partita per Anosike, al suo primo anno nei "pro" in quel di Pesaro. Poi bene anche ad Avellino (11.5 + 10.9), ma la pressione di una piazza così esigente come quella irpina porta Anosike a perdere un po' di fiducia ed, infatti, l'anno seguente (2015-'16) a Brindisi delude le aspettative. Soltanto 5.8 punti ad allacciata di scarpe ma comunque 10.8 rimbalzi ad incontro. La OJM, ai nastri di partenza del nuovo campionato, decide di affiancare al giovane ma già esperto Anosike un giocatore imprevedibile e semi-sconosciuto come Norvel Pelle. In queste tre prime partite di campionato, però, sommando anche il doppio confronto col Benfica per la qualificazione alla Champions League, a deludere è stato Anosike. Con Pelle sempre più in ascesa, desideroso di un posto da titolare, è lecito pensare che il newyorkese possa inciampare in una piccola crisi personale. Personalmente vedo l'ex Vuelle appannato, sfiduciato e poco grintoso nel pitturato, mi aspettavo molto di più da un giocatore come lui. Sembra un altro Anosike, diverso da quello di Pesaro e Avellino. Che la macumba abbia fatto effetto anche su di lui?

L'ASVEL NEL DESTINO DI ANOSIKE
Adesso sta a OD smentire i più scettici, me per primo, e quale partita se non Varese-Asvel per dimostrarlo? Ironia della sorte, Varese-Lione fu una delle migliori partite di Frank Hassell in maglia Cimberio (12 punti e 11 rimbalzi), quella del riscatto. Potrebbe essere di buon auspicio, magari proprio contro i francesi Anosike dimostrerà tutto il suo valore.

Editoriale a cura di Alessandro Palermo,
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