Una precisazione sul "caso" stranieri e sulla querelle Pavia-Henderson

31.03.2017 13:59 di Alessandro Palermo   vedi letture
Una precisazione sul "caso" stranieri e sulla querelle Pavia-Henderson

Dopo lo sfogo di Marshall Henderson contro il General Manager Flavio Suardi, post su Facebook che potete trovare QUI, la società Pavia Basket ha risposto alle accuse del giocatore con una nota apparsa ieri (QUI).

Ecco, ripartiamo dalla nota societaria dell'Edimes e dal nostro articolo (QUESTO) dove - lo ammettiamo - siamo stati un po' polemici. In sostanza, nell'articolo in questione abbiamo messo in dubbio dei pagamenti, non considerando la nota di Pavia sufficiente. Abbiamo considerato il comunicato stampa della società pavese tale non per la lunghezza ovviamente, tre righe molto sintetiche, ma perché il club non ha risposto alle accuse di Henderson. Ci abbiamo riflettuto ma, soprattutto, ci siamo informati. L'errore è stato principalmente nostro - quando si sbaglia è giusto alzarsi in piedi e fare mea culpa - perché Pavia non era obbligata a precisare una faccenda relativamente già chiara. Chiara non per tutti però e, lasciatecelo dire, forse poco chiara anche a società e federazione, quantomeno in partenza. Si è arrivati ad un punto in cui si è creata soltanto confusione, facendo arrabbiare i tifosi, aspetto da non sottovalutare perché è proprio così che le persone si allontanano da un movimento. E, invece, l'obiettivo di tutti deve essere sempre quello di avvicinare il maggior numero possibile di appasionati al mondo della pallacanestro.

LA PRECISAZIONE
Fatta questa enorme ma doverosa premessa, ci sentiamo in dovere di rispondere al nostro stesso articolo, perché forse a non aver capito siamo stati noi. Pavia non era obbligata a motivare la nota, perché quella bastava. Henderson ha accusato la società lombarda di non averlo pagato fino al termine della stagione ma quei soldi, per farla breve, non gli spettavano.

Precisiamo:
Quando Henderson ha firmato, così come tutti gli altri americani nelle minors, l'atleta ha assunto in Italia lo status di giocatore di pallacanestro. Uno status regolare, secondo le norme federali. A livello federale, lo ribadiamo, Henderson & Co. erano in Italia come giocatori di basket. Nel momento in cui la FIP ha bloccato i tesseramenti, questi individui non sono più considerati giocatori di pallacanestro da stato e federazione, perché hanno perso proprio quello status acquisito inizialmente. Semplice. Questo aspetto, però, probabilmente la maggior parte degli americani non l'ha capito. Dunque, per tornare "alla faccenda Henderson", nel momento in cui il talento 26enne perde lo status di giocatore, il contratto con Pavia cessa.

In conclusione: il giocatore non è più sotto il libro paga della società, perché tale non è più da considerare, avendo perso lo status federale. Questo vale per tutti gli americani e per tutte le società, speriamo di essere stati chiari.

Editoriale a cura di Alessandro Palermo