Troppa Europa per poca Italia

Nessun club del belpaese raggiunge le finali nelle tre competizioni europee
Fonte: Carlo Fabbricatore
Troppa Europa per poca Italia
© foto di Foto Euroleague

Milano esce dall’Euroleague dopo un’ennesima sconfitta maturata nell’ultimo quarto, nel quale l’EA7 ha subito un pesante passivo. La sconfitta di Istanbul contro l’Efes è stata la fotocopia di quasi tutte le partite europee di Milano che ha sempre subito la forza fisica degli avversari senza riuscire a trovare un valido rimedio. Gentile è partito bene ma si è andato a spegnere come una candela durante il match, Brooks ha messo a posto le statistiche quando i buoi erano già scappati dalla stalla, Samuels ha lottato ma a questi livelli è troppo solo. Per  gli altri, esclusi Hackett  combattivo ed Elegar attivo, una pesante bocciatura. Nell’ultimo quarto impressionante il gap fisico e a tratti troppo molle la difesa su Huertel che ha tirato da lontano senza grande contrasto malgrado le sue doti di tiratore fossero conosciute. 
Per l’ennesima volta nessuna squadra italiana parteciperà alle Final Four di Euroleague e nelle altre manifestazioni continentali i nostri team non si sono distinti particolarmente: un vero disastro! Parliamo di cambiare la composizione dei roster includendo meno stranieri ma siamo sicuri che questo sia il problema della pallacanestro italiana? L’Efes ha messo in campo Osman del’95 e Korkmaz del ’97 perché sono affidabili non perché in Turchia giocano pochi stranieri. Quale politica stanno seguendo i nostri club per incentivare i settori giovanili? Quali investimenti vengono fatti? Quali allenatori sono destinati al settore giovanile? La Federazione cosa sta facendo? Non ha senso parlare di quello che si faceva 25/30 anni fa perché il mondo è completamente cambiato e adesso si deve ragionare a livello globale. Inutile nascondersi dietro comunitari improbabili, è meglio aprire in modo incondizionato  il mercato senza ricorrere a sotterfugi.
 Belinelli ha preannunciato di non essere certo di partecipare ai Campionati Europei in quanto la sua situazione contrattuale nella NBA è ancora incerta. Bargnani in scadenza con NY sarà della partita oppure alla fine rinuncerà? Gallinari avrà l’ok di Denver dopo un’annata costellata da infortuni o verrà fatto riposare? Lo stesso Datome in scadenza contrattuale rischierà un infortunio se non avrà firmato prima degli Europei? Credo che nessuno sia in grado di garantire nulla! 
Nell’ultimo turno di campionato gli arbitri sono riusciti a dare il meglio: espulsione di Peric per somma di tecnici a circa tre minuti dalla fine per un gesto non offensivo (dito alla bocca per zittire il pubblico dopo un canestro) e multa al presidente di Pistoia in quanto persona non identificata vicino al canestro. Non credo che gli arbitri si debbano comportare come gli inflessibili vigili che ti multano perché hai sforato di dieci minuti il parcheggio. Non si può condizionare una partita che può cambiare le sorti di una stagione per un’ intransigenza ridicola: bastava richiamare verbalmente il giocatore ed era tutto finito. Il Club multato perché il presidente, persona non identificata, era vicino al canestro rasenta la comica. Ricordatevi cari arbitri che senza Presidenti le squadre non esistono e voi non arbitrate. Basta con gli atteggiamenti plateali. Perché gli arbitri hanno abolito tutte le forme di dialogo con i giocatori in campo? Si deve riformare la giustizia sportiva perché una lega professionistica deve gestire in proprio squalifiche e multe. Questo comporterebbe anche la possibilità di sanzionare gli arbitri che dirigono maldestramente le partite: questo è il professionismo sportivo! Non è importante il sorteggio arbitrale o la designazione, è necessaria la qualità arbitrale!