Milano sprecona, Roma gran finale. Brindisi comanda

Fonte: www.marioarceri.it
Proli e Armani
Proli e Armani

Ma qual è la vera anima di questa Olimpia Milano, capace di entusiasmare per venti minuti e di gelare il sangue nei restanti venti davanti agli occhi sbarrati di Giorgio Armani che pure, con grande signorilità, si limita ad abbandonare il parterre trenta secondi prima dell'epilogo quando l'inatteso finale si va ormai consumando in maniera irreversibile? 

Merito dell'Acea, o demerito assoluto della squadra che dovrebbe anche quest'anno stritolare ogni avversaria vista la quantità di campioni di cui è imbottita, oltre a quelli che inevitabilmente ogni domenica restano in tribuna generando un problema di sovrabbondanza, del resto inevitabile se si vuole puntare in alto anche in Europa?

Belle domande, soprattutto se si considera che l'Armani, sopra anche di 15 punti...

al 27' (43-28) e di nove al 36' (51-42) è riuscita a perdere incassando nei quattro minuti finali ben 19 punti, mettendone a segno solo quattro (canestro di Wallace e due liberi di Langford) e subendone ben 13 da Jimmy Baron, undici dei quali consecutivi - e decisivi - in appena un minuto e mezzo.

Le risposte sono ancora più difficili se si tiene conto che Roma aveva Taylor ancora decisamente fuori condizione, così come D'Ercole al rientro e Mbakwe col mal di schiena. Ha giocato con Goss, Jones e Hosley a lungo con quattro falli, ha prevalso perché Goss ha tirato la carretta con umiltà ed efficacia, Hosley ha pasticciato parecchio ma si è reso utile, così come Jones, Mbakwe ha stretto i denti recuperando comunque sette rimbalzi e dispensando ben quattro stoppate, Baron è esploso nel finale servendo la sua specialità, il tiro da tre.

E così, a conclusione dell'ottava giornata di campionato che, nel posticipo del lunedì ha visto anche Siena maramaldeggiare su Pistoia nel derby toscano, Roma è al quarto posto in classifica con Bologna e Cantù in agguato dietro a Brindisi, Sassari e Siena, mentre Milano resta tra il settimo e il decimo in buona compagnia tra Varese, Avellino e Reggio Emilia.

Il campionato è ancora lungo, Milano troverà il modo di far giocare assieme i suoi fuoriclasse che costano almeno cinque volte l'organico di Roma e di molte altre squadre della Serie A, ma intanto a brindare - absit iniuria verbis - è Brindisi che inanella la sesta vittoria consecutiva e mantiene il vantaggio sulle seconde che, per strada, o, meglio, proprio al PalaPentassuglia, hanno visto fermarsi per un solo punto di scarto (ma conta il risultato) anche la rincorsa di Cantù.

La squadra di Bucchi continua dunque a dominare il massimo campionato. Un fatto del tutto inedito nella storia gloriosa di Brindisi, ma ampiamente meritato per la compattezza fin qui dimostrata dall'Enel, per la sicurezza con la quale affronta ogni avversaria e per la convinzione che mostra di avere nei propri mezzi. La città sogna per le imprese della propria squadra. E' probabile che prima o poi il sogno debba infrangersi contro la dura realtà di squadre più forti, ma ancora non è accaduto e nulla vieta di pensare che un evento di questo genere, se mai dovesse avverarsi, lo sarà il più tardi possibile.

Altre squadre hanno problemi più seri: Bologna al secondo stop consecutivo, Cantù indietro rispetto alle potenzialità, Sassari preoccupata per l'incostanza dei suoi campioni, Varese che va a marcia alternata e rimpiange la bella sicurezza del cammino nella scorsa stagione, per non parlare di Milano giunta alla quarta sconfitta nelle cinque trasferte fin qui affrontate (3 su 3 le vittorie in casa, invece). La stessa Roma ha molto da recriminare con se stessa dopo due sconfitte per soli due punti (ad Avellino e con Cantù) e il ko interno con Bologna nato per la grande prova del giovanissimo Imbrò. Qualcosa manca dunque anche all'Acea, ma sostanzialmente la classifica è abbastanza fedele finora, compresa la posizione di Milano, della quale tutti continuiamo a dire che non può continuare così, che alla fine vincerà lo scudetto, che è solo questione di tempo: le stesse cose, insomma, che diciamo ormai da molti anni e chiunque sia il coach in panchina.

Ma parliamo d'altro e ricordiamo che il prossimo week end, che propone tra l'altro Sassari-Reggio Emilia, Avellino-Siena, Cantù-Caserta e Bologna-Brindisi (quest'ultima in tv domenica sera), farà d'apertura al Basket Day, il giorno della grande festa al Coni per l'ingresso nella Hall of Fame di Caglieris, Villalta, Pollini, Bianchini e della squadra nazionale che vinse l'Europeo di Nantes a trent'anni dallo storico oro conquistato in terra di Francia (sempre contro la Spagna, come nel 1999 a Parigi). Sarà un gran bel momento di emozioni e di commozione, anche perché l'occasione sarà utile per ricordare l'oro maschile e l'argento femminile delle Nazionali Under 20. Si torna a vincere qualcosa, non sarà tantissimo, ma dopo tanti anni di carestia, il raccolto torna ad offrire qualcosa di buono.

Mario Arceri