Milano cornice europea di un paese senza quadro

Mentre l'EA7 prende sempre più una forma "europea" in Italia mancano struttere, istruttori, giovani atleti, e dirigenti sportivi all'altezza
Milano cornice europea di un paese senza quadro

Milano vede i play-off di Euroleague battendo al Forum l'Efes Istanbul. Pubblico da grande notte europea:10200 spettatori rumorosissimi. Difficilmente il campionato italiano riesce a creare questo tipo d'atmosfera.

Ribadisco: la Pallacanestro deve riflettere sulla grande attrattiva che può offrire un Campionato continentale per club sul modello professionistico, se vuole strutturare un futuro duraturo. La nazionale è stata importante per trascinare il movimento ma oggi parlare di frontiere è obsoleto e privo di senso. Sono contro le corporazioni di qualunque natura, figuriamoci se riesco a concepire un campionato svilito da limitazioni di giocatori stranieri raggirate con passaporti privi di ogni logica (mi piacerebbe valutare il grado di conoscenza che certi passaportati hanno del paese di cui detengono la cittadinanza) Se gli Italiani sono bravi giocheranno altrimenti...staranno a casa: non creiamo le riserve dei “panda nostrani”. Il protezionismo genera soltanto false aspettative di guadagni che se vengono a mancare creano gravi disagi.

Basta con i club che non possono onorare i contratti o che ricorrono a sotterfugi amministrativi per finire la stagione e poi ripartire: meglio pochi ma buoni. La ristrutturazione dei campionati nazionali dovrebbe creare leghe dove i giovani possano maturare per essere appetibili come professionisti dai top team. Sono da abolire i nomi roboanti Gold e Silver dove i giovani, tranne qualche caso sporadico, vengono messi in squadra per far numero: questa è la realtà! Smettiamola con l'ipocrisia del dilettantismo professionale quando poi gli emolumenti pattuiti non vengono pagati. Tutti i finali di campionato vengono alterati dal doping amministrativo che è da paragonare, a mio avviso, a quello farmacologico.

Le Federazioni dovrebbero lavorare sui giovani e non sui professionisti. Creare istruttori, giocatori e magari istituire una scuola per dirigenti sportivi: queste dovrebbero essere le priorità delle federazioni. La Lega dovrebbe essere autonoma ed avere anche la gestione degli arbitri, altro problema da risolvere: una volta la classe arbitrale italiana era la migliore d'Europa, adesso eccetto alcuni casi è veramente scadente. In ogni partita il metro di giudizio cambia spesso confondendo i protagonisti e per giunta assistiamo ad atteggiamenti arbitrali dispotici e provocatori. Il caso Galanda, a mio avviso gestito malissimo, ha creato un precedente pericoloso. Il reciproco rispetto è il nocciolo della questione!

Tornando all'Europa l'EA7 Milano ha una grandissima proprietà che è una risorsa enorme per la pallacanestro europea e non deve essere sprecata per interessi di bottega. Il coinvolgimento dei grandi proprietari in un progetto di Euroleague che premia la capacità economica e la capienza degli impianti di gioco è la “nuova frontiera” della pallacanestro se vogliamo veramente che il nostro sport continui ad essere propositivo e attrattivo.

L'Armani è entrata nelle migliori otto squadre d'Europa, adesso ha il compito di centrare la qualificazione alla fase finale che si giocherà a Milano. La mission di ricreare entusiasmo e interesse al basketball è stata raggiunta, ora bisogna fare il salto di qualità: vincere! Una proprietà come l'Armani, vincendo in Europa, diventa trainante per sponsor e media e tutto il movimento ne può trarre grande beneficio. Un campionato domestico senza valide alternative perde il suo appeal e proprio per questo sono convinto che la vetrina europea sia il giusto palcoscenico per un grande club come l'Olimpia, destinata a dominare per anni in Italia.

Non deve trarre in inganno la sconfitta in Coppa Italia perché in una partita secca Milano è battibile, ma in una serie di playoff è praticamente impossibile sconfiggerla data la profondità e fisicità del suo roster.

 

 

Speranza: la pallacanestro ha inventato le sponsorizzazioni sportive e ha schierato gli stranieri quando il calcio era autarchico, non perdiamo il nostro spirito di modernità: diamoci una dimensione europea!

 

 

Buona Pallacanestro a tutti

 

Carlo Fabbricatore