Lega A - Olimpia Milano, 14 milioni di stipendi, lo scudetto annunciato

26.07.2016 12:00 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Lega A - Olimpia Milano, 14 milioni di stipendi, lo scudetto annunciato

A leggere il roster, dopo la felice conclusione dell'affaire Hickman c'è solo da mettersi paura e, forse, da ripiegare le ambizioni da titolo fin da subito. Dopo aver dimostrato, con l'ultimo bilancio, che con il basket si può anche guadagnare - cosa riuscita soltanto a Pozzo con l'Udinese e a qualche mosca bianca nel calcio - Giorgio Armani e Livio Proli sembrano aver già scritto la parola fine al campionato 2016-17 che deve ancora incominciare. Archiviati gli errori e gli infortuni dell'ultima stagione, comunque trionfale con l'accoppiata scudetto-Coppa Italia, non si vede come e da che parte si possa attaccare la fortezza milanese alla caccia del back-to-back.

Reggio Emilia, Venezia, Sassari - qualcuno ci mette anche la New Basket Brindisi targata Meo Sacchetti, uno che i miracoli li ha fatti per davvero - sono avvisate. Un monte stipendi da 14 milioni di euro fronte un fatturato che potrebbe superare l'asticella dei 24 milioni di euro ci fa soltanto dire "chapeau" all'abilità manageriale di Livio Proli. Qualcuno dirà che con i soldi in bocca è facile, ma finora non c'era riuscito nessuno, Montepaschi minucciana in primis. No, non è facile nemmeno con il portafoglio gonfio. Però è un segnale importante che può riportare in alto la pallacanestro italiana. Un esempio su cui intensificare il lavoro per le altre società, la cordata della Grissin Bon per esempio, o i vari Consorzi che stanno nascendo a macchia d'olio in tutta la penisola dopo i case story targati Varese, Trento, Pistoia.

Giusto dieci anni fa cominciava l'epopea della Montepaschi di Pianigiani che sul campo rimase a lungo pressoché invincibile per sette lunghe stagioni. Tutti a dire che una simile dittatura non ha fatto bene alla crescita del movimento, e a posteriori possiamo dire che è stato così. Solo che allora le cronache annunciavano il ritiro dei munifici Benetton e Scavolini - grandi imprenditori nel loro settore, ma vacui mecenati nel basket e in generale una fuga degli sponsor dalla nostra pallacanestro. L’unico rimasto con i soldi in tasca faceva l’asso pigliatutto e nel 2008, per chi non volesse ricordarlo, l’EA7 Milano fatturava appena 2,8 milioni di euro (chiudendo il bilancio con un passivo di 3,9 fonte: Calcio e Finanza) mentre a Siena si mettevano a bilancio 16 milioni circa di fatturato. Adesso, nonostante la debacle della Nazionale azzurra e le incertezze derivanti dalla guerra fra FIBA ed Euroleague, ci sono i presupposti per un rilancio grazie ai risultati raggiunti da Armani. Purtroppo, si devono anche rinnovare le cariche nella FIP e ci tocca sperare che nella pastoie burocratiche della Federazione non si creino intoppi nella consueta lotta alle poltrone.