Lega A - All'Olimpia Milano tutti senza alibi, ma per favore non parliamo di crisi in Italia

12.12.2016 12:00 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Lega A - All'Olimpia Milano tutti senza alibi, ma per favore non parliamo di crisi in Italia

Nel gioco delle parti tocca alla stampa soffiare sul fuoco, almeno così si dice; non è vero o perlomeno non è sempre vero. La sconfitta dell'Olimpia Milano a Venezia non apre una crisi sul fronte del campionato italiano per la truppa di Repesa. Le avversarie lo sanno, potranno godere solo di situazioni occasionali irripetibili per strappare due punti all'EA7 Armani. Non allunghiamo inutilmente il brodo della crisi in Europa alle vicende nazionali. Semplicemente il Re è Nudo. Gli alibi che garantivano la segretissima gestione della figura di Alessandro Gentile dentro il gruppo e dentro la società di basket sono ormai passato remoto. I vari Kalnietis, Simon e chi più ne ha più ne metta devono solo decidere di giocare come una squadra, difendere imparando al videotape la ferocia del quintetto del CSKA che li ha ricacciati indietro fino alla disfatta dell'ultimo quarto di qualche giorno fa: correndo, raddoppiando, non concedendo un centimetro al tiratore, contestando anche la polvere sul pavimento. In fin dei conti tutti quelli che avevano gioito alla campagna acquisti con i vari Raduljica e Pascolo non possono essere tutti incompetenti di pallacanestro giocata. Il famoso amalgama che ha reso immortale un presidente di calcio ("Al Catania manca amalgama. Ditemi dove gioca e lo compro") non è solo la meccanica ripetizione di schemi in allenamento sperando in partita di avere la palla in mano e prendersi un tiro a prescindere. E' una entità dello spirito che atleti professionisti devono mettere nel loro bagaglio e applicare al momento.

A chi ha portato Raduljica all'Olimpia ricordiamo che era noto non fosse un fulmine nè un rimbalzista sopraffino, così come ai critici dell'ultima ora. Fa bene Livio Proli ad assumere su di sè ogni responsabilità, fa parte della grandezza di un capo. Ma nelle riunioni aziendali sappia decidere meglio i ruoli nello staff e sappia anche fare cambiamenti ove occorre. Perché che occorre lo stanno vedendo tutti. La sorte ha dato a Repesa un break di cinque giorni, perché si tornerà in campo solo venerdì 16 ore 18 in casa del Galatasaray, fanalino di coda ad appena un vittoria in meno dei meneghini. Da venerdì in meno di un mese 6 partite che probabilmente diranno molto sulle possibilità di superamento del turno per quasi tutte le formazioni di classifica medio-bassa. Il 13 gennaio si potrebbe già avere certezza se ci sarà solo Coppa Italia e Campionato nella stagione dell'Olimpia. Cinque giorni a una sfida che per la squadra di Ataman è già dentro/fuori. Cinque giorni per un Repesa che è apparso sfiduciato in sala stampa, poco convinto nel ruolo di condottiero, disarmato nei commenti forse anche perché timoroso di spostare equilibri nello spogliatoio con giudizi sui singoli. Se si vuole un pollaio a leadership diffusa bisogna che il tecnico tenga le redini del gruppo in maniera molto salda.