Il risveglio di Raduljica e le (non) colpe di Repesa

17.03.2017 13:14 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Il risveglio di Raduljica e le (non) colpe di Repesa

Una rondine non fa primavera ma Miroslav Raduljica spegne, per una sera, tutti i fischi del Forum. Fischi che da novembre ad oggi non sono mancati quasi mai ad Assago, ormai anche il pivot serbo deve averci fatto l'abitudine. Una stagione europea deludente, molto deludente. In EuroLega Raduljica avrebbe dovuto dire la sua, l'hanno fatto gli altri, lui è restato a guardare. Fermo e con i piedi piantati a terra, risultato? Tre rimbalzi di media a partita, una miseria per un giocatore del suo pedigree. A proposito di fischi, quelli al Forum ultimamente si sono fatti pù copiosi ed insistenti nell'ultimo periodo. A tal proposito, anche coach Jasmin Repesa ha voluto esprimersi.

Il 5 marzo scorso, nel post gara di EA7 Milano-FIAT Torino, l'allenatore croato tuona sul centro biancorosso:
«Per Raduljica è più facile giocare in trasferta. In casa il pubblico lo fischia di continuo e rumoreggia per qualsiasi errore. Non deve, però, essere una scusa. Per un professionista non può essere una motivazione valida».

Parole che potrebbero essere arrivate all'orecchio del serbo, come potrebbero essere anche rimaste nel vuoto. Quello che sicuramente è arrivato al giocatore è la notizia di un concorrente nel proprio ruolo, Kaleb Tarczewski, neo acquisto dell'Olimpia del patron Giorgio Armani. L'arrivo del lungo americano - il classe '93 deve ancora fare il suo esordio - potrebbe aver infastidito Raduljica, motivato forse a fare meglio. Uno scenario non da escludere, potrebbe esserci questo infatti dietro alla buona performance di ieri sera. Contro la Stella Rossa, "Miro" ha dato segnali positivi, nonostante un brutto avvio, come successo anche ai compagni di squadra. Il giocatore ha messo sul parquet impegno e - soprattutto - voglia di difendere, ne sa qualcosa Ognjen Kuzmic, che per qualche minuto è andato completamente nel pallone. Poi, tornato in panchina (Raduljica), il centro degli ospiti è tornato a dominare, chiudendo con 15 punti, di cui 11 nel solo quarto periodo. Errore di Repesa, il coach di Milano avrebbe dovuto insistere con Raduljica ma non siamo noi che decidiamo. Le rotazioni milanesi spettano all'allenatore croato, mentre a noi non ci resta soltanto che giudicare a partita finita, incarico molto più leggero. Ora, però, come umile suggerimento, consigliamo a Repesa di ripartire proprio da Raduljica e di dare al centro serbo più fiducia, ma non solo, anche più minuti. Cosa che, purtroppo, non sarà possibile. Con l'arrivo a Milano di Tarczewski, il colosso nato nella Sirmia giocherà ancora meno. In fondo l'americano è arrivato nella famiglia milanese proprio per questo, per dare quel qualcosa in più. Quel qualcosa che Raduljica non è riuscito a dare ma che ora (forse) potrebbe anche dare, se solo Repesa glielo lasciasse fare...

Il colpevole del buio totale di Raduljica non è Repesa, precisiamo. Il giocatore ha deluso e lo abbiamo sempre "annientato" per questo, invitandolo più volte a svegliarsi, senza peli sulla lingua. Dopo le nostre pagelle, la maggior parte dei supporters meneghini ci dava ragione. Una piccola fetta di tifosi, però (davvero piccola piccola), ha difeso spesso il centro serbo, attribuendo le colpe a Repesa per un utilizzo inappropriato del giocatore nel sistema di Milano. Flop è stato un flop, la colpa però non ci sentiamo di darla tutta ad unico personaggio. Le cose si fanno in due ma è il giocatore che va in campo, non Repesa. Ad ogni modo, Raduljica deve aver sentito odore di taglio per svegliarsi. Magari non è così, magari costruiamo storie che esistono soltanto nella nostra fantasia. Non lo sappiamo, ma tiriamo ad indovinare. La firma di Tarczewski all'Olimpia, però - e su questo ci mettiamo la mano sul fuoco - deve aver spronato il serbo a fare meglio. Del resto, Raduljica deve aver sentito la puzza di taglio più volte in questa stagione: dalla famosa gara di Torino del 6 novembre scorso, al match di ritorno quattro mesi dopo. Questa volta, però - con un Tarczewski in più - l'odore deve essersi fatto molto più fastidioso. Un'essenza stimolante che ha risvegliato il centro serbo.

Editoriale a cura di Alessandro Palermo