Fantastico esordio di Sky, che adesso tutti lavorino per la nostra pallacanestro

01.02.2015 16:06 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Fantastico esordio di Sky, che adesso tutti lavorino per la nostra pallacanestro

Venerdì, sabato, domenica. No, non è una nuova rubrica di cinema che vuol ricordare un film ad episodi del 1979 con Celentano, Banfi e Placido. E' il trittico di esordio del nuovo contratto fra la Fip e Sky che accende un riflettore potente sul basket "minore" e sul femminile come mai si ricorda nella storia televisiva della pallacanestro nazionale.

Come nostro dovere abbiamo seguito in religiosa attenzione pronti a dire la nostra, e volendo volutamente essere sordi alle sirene che ricordano il figlio del presidente Fip nell'organico di Sky. Concentrarsi per giudicare il prodotto, e poi sparare sulle persone, se del caso. Il florilegio dei commenti positivi sui social media parla meglio di qualsiasi commento tecnico.

Sky voleva fare bella figura, e ha sfruttato al meglio le potenzialità del suo staff. La storia di Niccolò Trigari e del gruppo che realizza i programmi non ha bisogno del nostro incenso. Complimenti, sperando che la nuova concorrenza spinga gli altri competitors a salire di livello. La NBA spacchetta le sue tante partite fra le varie televisioni, ed è un altro atout di Stern e Silver: occhio se al basket tricolore convenga o meno qualcuno che fa l'assopigliatutto.

In più la sorte ha baciato le scelte di programmazione con tre partite avvincenti, Treviso-Chieti, Fila San Martino-Umbertide, Biella-Brescia che hanno tenuto per tutti i loro 40' incollati alle poltrone i telespettatori nell'incertezza dei finali.

Si è potuta vedere e sentire commentata una partita del Femminile, e così molti hanno potuto conoscere questo mondo che gioca la "sua" pallacanestro e non scimmiotta semplicemente in peggio quella maschile. Orgoglio.

E, con tutto il rispetto per le televisioni locali, una qualità di riprese fantastica, rispetto ai mezzi finora visti. Un successo per ora, che va alimentato, seguito, dotato di quello che occorre per far crescere tutto il movimento. La televisione è un mezzo, non un fine. C'è da imparare cosa è il marketing, c'è da sprovincializzare la pubblicità da mercato rionale fatto solo della pizzeria e del macellaio, da coinvolgere il mondo, da dare un senso del perchè molti di noi ogni giorno leggono i giornali sportivi partendo dal fondo.