Damian Lillard, il silenzio degli innocenti

09.03.2016 23:48 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Damian Lillard, il silenzio degli innocenti

Ci sono momenti in cui vorremmo avere la facoltà di decidere sul nostro futuro, a volte anche su quello degli altri. Oppure, vorremmo avere voce in capitolo anche per il passato, sognando o immaginando di poterlo cambiare. Altre volte, invece, vorremmo modificare addirittura il presente stesso, sperando in qualcosa di più. Qualcosa di migliore, qualcosa di diverso. E da quà il famigerato: "Chissà come sarebbe andata se..."

Damian Lillard in cifre:
26.1 punti per gara, 4.3 rimbalzi, 6.9 assist (medie in questa stagione)
33.5 punti per gara, 3.8 rimbalzi , 5.3 assist (medie post-All Star Game)

"Chissà come sarebbe andata se non ci fosse stato quell'alieno di Steph Curry..."
Che dite, questa frase l'avrà mai pensata Damian Lillard? Possibile. Un po' come gli eterni secondi Karl Malone e John Stockton, i quali sono ricordati e saranno ricordati come leggende, ma vi immaginate quanto avrebbero inciso ancora di più nella storia di questo sport, se Michael Jeffrey Jordan fosse nato una decina di anni dopo? Quei due, quante volte avranno pensato la stessa frase? "Chissà come sarebbe andata se...". La sfortuna di nascere nella stessa epoca di un fenomeno che verrà ricordato anche fra cento anni e tu, forse no.
 
Dopo la pausa per l'All Star Game di Toronto, la stella dei Blazers ha segnato a raffica con picchi di 51, 50 e 41. Quarantuno con undici assist la scorsa notte contro i Wizards. I cinquantuno punti, invece, sono arrivati subito nella prima gara dopo l'ASG, contro.... indovinate chi? Golden State. Si, quelli dell'alieno Curry. In quella gara Lillard, condusse Portland alla straordinaria vittoria contro i Warriors 137 a 105 -impresa non da poco, visto e considerato che i gialloblù di Oakland, non è che perdano spesso- beh, non male. In quella gara Lillard fece registrare il suo career-high in appena 31 minuti giocati. Curry, per una sera, dovette stare a guardare, Golden State perse di trentadue. Si, e non è un errore di battitura. E l'alieno ne mise "soltanto" 31.

Damian Lillard è l'oro di Portland. Il primo dei terrestri, perchè se escludessimo alieni provenienti da altri pianeti, sarebbe sicuramente lui a meritarsi il titolo di MVP. Zitto zitto, però, il numero zero dei Blazers ci crede ancora. D'altronde mancano ancora tante gare e, con i Warriors già stra qualificati alla post season, tutto può ancora succedere. Al momento, giusto per far capire quanto ardua sia l'impresa da compiere, Curry è quotato dai bookmaker 1.01. Ma, nel nostro piccolo, facciamo un po' il tifo per quel ragazzetto così simile a noi, umano come noi. Forza Damiano, non ti fermare!

Alessandro Palermo
Photo: hoopshabit.com