Brindisi da sogno, Gibson 54' in campo

Fonte: www.marioarceri.it
Kyle Gibson
Kyle Gibson

Dall'impresa di Brindisi alla maratona di Pistoia, passando attraverso il risultato di Cremona che fa torreggiare sul campionato una nuova stella, a quello di Cantù dove i campioni d'Italia pagano il secondo pegno stagionale. Queste, più o meno, le indicazioni più interessanti della settima giornata di campionato che ci regala una fuga inattesa: quella dell'Enel Brindisi, il cui volo appare sempre più convinto. Caserta è un campo assai difficile, la squadra di Piero Bucchi l'ha violato con una ripresa di peso, pungendo con le sue tre punte (James, 17 punti e 14 rimbalzi, Dyson e Campbell), mentre la Pasta Reggia ha esibito il solo Brooks efficace in attacco perdendo probabilmente la partita per via dei sette rimbalzi in più concessi agli avversari.

Se in testa Brindisi se la gode in beata solitudine attendendo di ricevere Cantù per vedere se i suoi sogni possono essere davvero di gloria, anche in coda è rimasta una sola squadra: Pesaro, protagonista sul campo di Pistoia di una lunghissima maratona che si è conclusa solo dopo 55 minuti...

con il punteggio di 110-115, 225 punti in totale che non è record, mentre lo sono probabilmente i 54' in campo di Kyle Gibson, instancabile stakanovista pistoiese. La squadra di Paolo Moretti ringrazia soprattutto JaJuan Johnson per i 37 punti e i 13 rimbalzi portati a casa.

E, a proposito di rimbalzi, eccoci a parlare del terzo argomento importante della giornata: i 17 palloni conquistati sotto canestro da Trevor Mbakwe, sicuramente determinanti, nella giornata nera di Jones, in quella un po' opaca di Hosley e in quella al solito inconsistente di Eziugwu, per il successo di Roma a Cremona, insieme ai 18 punti realizzati, frutto di un 9/10 al tiro di tutto rispetto. L'Acea, insomma, potrebbe aver trovato il suo nuovo Lawal, addirittura più esplosivo oltre che massiccio fisicamente di Gani, il suo predecessore, che a Milano non è che stia facendo sfracelli nonostante il ragguardevole ingaggio (ieri due punti e un rimbalzo in 18').

L'ultimo accenno è riferito al risultato del posticipo di Cantù, dove i brianzoli hanno piegato di misura (90-88) i campioni d'Italia di Siena che, nonostante i 25 punti, gli 8 assist e i 7 rimbalzi di Hackett, hanno dovuto piegare la testa e - come Bologna messa ko in casa (Imbrò e Fontecchio stavolta non hanno fratto miracoli) dalla nuova Reyer di Markovski, alla seconda importante vittoria consecutiva dopo quella di domenica scorsa sull'Armani, grazie ad Andre Smith (29 punti) e Luca Vitali - perdere il comando della classifica, lasciato come s'è detto, all'Enel Brindisi.

Siena, Bologna e Cantù, insieme a Sassari (quanta fatica per battere Avellino) seguono a dieci punti e precedono Roma (che va assai meglio fuori casa, 3 vittorie su 4, che non in casa: un successo e due sconfitte) e Milano che alterna buone prove in Europa a partite meno brillanti in Italia. Ed anche ieri aveva cominciato facendo rabbrividire i suoi fan e Giorgio Armani: 4-14, per poi arrabbiarsi e fare sul serio stracciando alla fine la povera Reggiana. Le due squadre si affronteranno lunedì sera al Palazzetto romano al termine di un turno diluito in tre giornate che propone almeno tre confronti da vertice: Brindisi-Cantù, Roma-Milano e Venezia-Sassari, visto il prepotente ritorno della Reyer e le perduranti difficoltà del Banco di Sardegna.

Brindisi porta finalmente una ventata d'aria nuova nella Serie A, affiancandosi proprio al Banco di Sardegna - in attesa che soprattutto Avellino, ma anche Caserta mettano a frutto il proprio potenziale tecnico risalendo la classifica - nel rivendicare un'attenzione maggiore per la pallacanestro del Sud.

Il campionato ha chiuso una settimana interessante: per il Consiglio Federale che sabato ha riaffermato l'impegno per rivedere la Legge 91 sottolineando un paio di punti già consolidati (come, ad esempio, considerare di formazione professionale, con versamenti previdenziali assai contenuti, i primi tre anni di contratto stipulato prima del compimento del 21° anno di età), ma anche per la decisione governativa di dare il via alla libera alla legge sugli impianti (peraltro depurata dei punti che avrebbero potuto consentire politiche di sfruttamento edilizio e commerciale).

Del resto, questo governo sembra avere particolarmente a cuore lo sport e il basket in particolare. C'è stata la conferma dell'interesse per la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi del 2024, ma c'è stata anche la risposta del presidente Enrico Letta all'invito di Barack Obama. A firma di Stephen Anderson, dell'ufficio stampa dell'Ambasciata degli Usa a Roma, il 18 novembre era arrivata a Mauro Rufini, presidente dell'Unicredit Basket che mette in palio il premio "Retina d'Oro", un messaggio di saluto dell'Ambasciata che si chiudeva con queste parole: "Non vediamo l'ora di assistere a un incontro di basket tra il Presidente Obama e il Presidente del Consiglio Letta, vista la grande passione  che entrambi nutrono per questo sport".

Enrico Letta ha però detto: "Una sfida con Obama? Difficile, ho visto che gioca bene ed è certo più allenato di me…". Ma non l'ha escluso, perché nel suo passato c'è anche la milizia giovanile nel Cus Pisa, "che è la squadra della mia città, come Cantù è la squadra della mia infanzia: sognavo di imitare le gesta di Marzorati e Riva. Per la mia statura sono stato subito impostato pivot e alla fine non sono cresciuto nei fondamentali. Così piano piano ho capito che non ero all'altezza e ho smesso. Però il basket è uno sport bellissimo e fantastico che insegna la disciplina e dove non è il campione ma il gioco di squadra a fare la differenza".

Nell'intervista rilasciata alla Rai, trasmessa nell'intervallo della partita tra Cantù e Siena e rilanciata dal sito della Lega di Serie A, Letta non ha poi nascosto un pizzico di rimpianto: "Avessi avuto il fisico mi sarebbe piaciuto seguire le orme dei ragazzi italiani che sono sbarcati nella Nba, come Bargnani, Gallinari, Belinelli e ultimamente Datome. La mia Nba? Da giovane ero tifoso dei Lakers: Magic, Kareem, Nixon e Kurt Rambis, il pivot con gli occhiali con cui mi identificavo, erano i miei idoli".

Enrico Letta si aggiunge al già nutrito numero di personaggi importanti che hanno giocato o si sono appassionati al basket: Mario Draghi, Romano Prodi, Walter Veltroni, Sergio D'Antoni, il presidente della Regione Piemonte, Cota, tanto per fare qualche nome: attendersi un po' più d'attenzione per i tanti problemi del basket non è chieder troppo.

Mario Arceri