Azzurri, gli unici imbattuti nell'Europeo!

Azzurri, gli unici imbattuti nell'Europeo!

(Mario Arceri) - Da non crederci. L'Eurobasket a Capodistria sta regalando sempre più emozioni e positive sensazioni. Quarta vittoria consecutiva, unica squadra ancora imbattuta dopo i ko odierni di Ucraina e Slovenia, l'Italia ha superato anche la Grecia donando ai tremila tifosi italiani (mai visto tanto seguito per la Nazionale di basket all'estero) una soddisfazione enorme. Bravo dunque Pianigiani, capace di trasformare una squadra in crisi di assenze in un gruppo terribilmente compatto, capace di lottare e di far gioco, comunque di vincere. Dal parquet escono in lacrime Datome e Cinciarini, piange anche Petrucci, forse l'unico ad avere avuto sempre fiducia piena in questa squadra che va crescendo giorno dopo giorno, che ha trovato un Belinelli capace di gestire l'attacco dettando i tempi giusti e che oggi ha disputato la sua migliore partita, un Cinciarini che acquista maturità partita dopo partita, un Datome che non lascia scampo quando servono i suoi punti e intanto difende come un mastino, un Gentile capace di urlare in faccia a Papanikolau, uno dei mostri sacri della Grecia recente, tutta la sua rabbia dopo l'azione da tre punti (schiacciata più tiro libero) che ha concluso la partita riportando il distacco su margini ragguardevoli, come era stato nel terzo tempo (61-51 al 28') prima che Perperoglu e Fotsis si riavvicinassero all'Italia...

 

A richiedere prudenza nel giudizio c'è l'assenza di Spanoulis, peraltro bilanciata da quella di Diener fermo ai box per una forte contusione al piede, ma se questa partita era la prova del nove per la nostra Nazionale, visti anche i risultati che hanno ridimensionato crudelmente Russia e Turchia, l'Italia l'ha superata  brillantemente e in maniera assolutamente convincente regolando la Grecia rivale da sempre, tra l'altro in una sorta di derby delle panchine, visto che negli ultimi anni Pianigiani e Trinchieri si sono spesso confrontati in sfide che contano. 

Finora aveva sempre vinto il ct azzurro alla guida di Siena, abbandonata lo scorso anno per tentare fortuna in Turchia. Trinchieri ha invece lasciato da pochi mesi l'Italia per la panchina della Grecia, grande favorita di questi Europei, e poi del Kazan in Russia. A Capodistria, dunque, un confronto assai caldo e ricco di motivi perché è in palio il primo posto nel girone, ma anche perché Aradori, Cinciarini e Cusin sembrano avere qualche motivo di ostilità nei confronti del loro ex coach, mentre Bourisis e Fotsis non hanno brillato nell'esperienza italiana, al contrario di Zisis al quale sono legate molte delle vittorie della Mens Sana. 

Da questo strano intreccio è nata una partita non facile, che l'Italia ha interpretato bene nel quarto iniziale tenendo il ritmo degli avversari, per poi sostenere senza troppo affanno la maggiore pressione avversaria nel secondo quarto, chiudendo a metà partita con il minimo dei danni e far capire alla Grecia alla ripresa del gioco che la squadra con poco nerbo vista all'Acropolis due settimane fa era solo una pallida copia dell'Italia attuale, una squadra che prende giorno dopo giorno coscienza del proprio valore e sempre più fiducia delle sue possibilità affrontando chiunque a viso aperto.

Datome ha firmato con 13 punti una straordinaria terza frazione, Belinelli ha preso in mano la squadra nell'ultimo quarto ottenendo collaborazione da Aradori e Gentile per tamponare la disperata reazione della Grecia che, dopo averci messo paura con Bourousis (11 punti a cavallo del riposo lungo che hanno dato un po' di ossigeno a Trinchieri che lo ha poi dimenticato in panchina per i restanti 15' preferendo puntare su un quintetto più leggero), si è affidata unicamente a Nikos Zisis: quattordici punti nel periodo (16 in totale) che hanno consentito agli ellenici di recuperare, restare a contatto, insidiarci fino al 35' (72-70), prima che Belinelli e Gentile, entrato al posto di Cinciarini (quattro falli) con "Beli" play, scavassero il solco decisivo lasciando negli ultimi cinque minuti ai greci la miseria di due soli punti, sempre di Zisis e dalla lunetta.

Grande vittoria, dunque, ancora una volta per merito del collettivo. Domani c'è la Svezia, ormai ininfluente: il primo posto nel girone è dell'Italia, alla seconda fase approderà con 4 punti, l'unica del suo girone, visto che dal gruppo di Celje entrano Spagna, Slovenia e Croazia, ma con 2 soli punti ciascuna come la vincente (domani, nella giornata conclusiva) tra Grecia e Finlandia, entrambe qualificate. Si tratta con ogni evidenza di una base di partenza formidabile per approdare ai quarti e giocarsi con buone possibilità la qualificazione ai Mondiali del prossimo anno, senza parlare ancora di podio per scaramanzia.

Oggi la Gran Bretagna ha di fatto eliminato la Germania (81-74), la Bosnia ha ulteriormente incasinato il Girone B battendo la Macedonia, la Spagna ha travolto la Polonia (89-53), la Francia ha imposto il primo stop all'Ucraina (77-71) recuperando nel finale, la Serbia ha bloccato la Lettonia (80-71), la Rep. Ceca ha steso la Georgia (95-79). In serata poi la prima vittoria di Israele (87-69 al Belgio), successo all'overtime della Lituania (77-70) che condanna il Montenegro, così come quello della Croazia nel derby con la Slovenia (76-74), mentre la Turchia ha conquistato i primi due punti battendo la Svezia per 87-74. 

A Lubiana, per la seconda fase i giochi sono ancora aperti, perché nel Gruppo A potrebbe determinarsi un arrivo a pari punti per quattro squadre, con Francia e Ucraina che affrontano rispettivamente Belgio e Gran Bretagna: perdendo, riaprirebbero il discorso per la qualificazione, vincendo offrirebbero chance alla vincente tra Germania e Israele. Nel Gruppo B sono già qualificate Serbia e Lituania, accompagnate con ogni probabilità dalla Lettonia. Gli altri due gruppi, come ho detto, hanno già espresso le squadre che viaggeranno a Lubiana: Italia con 4 punti, Slovenia, Spagna e Croazia con 2, e poi Grecia e Finlandia che oggi si giocano gli ultimi due punti a disposizione.

Tre le outsider: Italia, Ucraina e Finlandia, alle quali potrebbe aggiungersi anche la Lettonia. Molte le deluse: Russia, Turchia, Germania, ed anche Israele, la Macedonia quarta due anni fa, e l'ambiziosa Georgia. Noi ci siamo, confidando di arrivare fino in fondo, all'eliminazione diretta dove sarà necessaria almeno una vittoria per approdare ai Mondiali del 2014 in Spagna, un traguardo che appena cinque giorni fa sembrava proibitivo e che ora ci sembra addirittura stretto.

 Il fatto è che, dopo tanti anni di delusioni e di squadre con poco carattere, questa Italia è tornata a farsi amare. E' esploso l'entusiasmo in patria, è addirittura emozionante seguire il prepartita e la gara, tremila e forse più persone che cantano l'inno e poi sostengono incessantemente la squadra, Ma Belinelli e Datome, Cinciarini e Gentile, Aradori, Melli e Cusin meritano tutto l'affetto e la fiducia che siamo in grado di trasmettere. Sembra un sogno, ed invece è realtà: l'Italia è l'unica squadra a non avere ancora mai subito sconfitte. Domani? C'è la Svezia, e il risultato, dopo la vittoria della Finlandia sulla Russia, non conta più nulla offrendo l'opportunità di dare campo a chi finora l'ha visto poco.