Gherardo Sabatini, un giorno di gloria alla Fortitudo

Gherardo Sabatini, un giorno di gloria alla Fortitudo

Il Resto del Carlino dedica un articolo a un giovane cestista bolognese, al centro dell'attenzione non solo per il cognome che porta o per essere passato dalla Virtus alla Fortitudo, ma anche per il buzzer beater infilato da una parte all'altra del campo allo scadere del tempo nel terzo periodo della partita contro Alessandria. La penna è di Giacomo Gelati.

"GHERARDO Sabatini indossa la canotta numero 43, ventiquattro in più dei suoi anni, ed è uno di quelli che hanno il miglior rapporto minutaggio/incisività nella nuova Fortitudo, di quelli che entrano e cambiano l'inerzia della gara in un battibaleno. Contro Alessandria è stato un suo tiro da campo a campo a far esplodere il PalaDozza sulla terza sirena, l'agognato «buzzer beater» che nessuno scienziato del basket si sognerebbe di insegnare ad un giocatore, l'avemaria dell'ultimo secondo.

«È stato bello — sorride Sabatini, raccontandolo — speriamo che ricapiti in un'occasione altrettanto importante come questa». ANCHE coach Toto Tinti ha scherzato in conferenza stampa: «Vogliamo parlare della magia di Sabatini? Magari è un segnale, a Mortara ha sbagliato, stasera no. Ci vuole anche un po' di fortuna, certo, ma l'ha voluta quella palla. Ci vuole forza per arrivare da canestro a canestro».

Dopo un primo quarto da 23 punti subiti, la Effe si è rimessa in carreggiata, trascinata da un agonismo difensivo che ha messo in difficoltà i piemontesi e li ha contenuti nella seconda e terza frazione (rispettivamente 11 e 12 punti subiti). Ma cos'è cambiato dopo la prima sirena? «Quel che si dice 'fotta' e voglia di divorare ogni pallone — prosegue Sabatini —.  Comunque, quando giochiamo tranquilli come è accaduto domenica sera, tutto funziona».

Il fattore campo resta un costituente determinante per la Fortitudo, come si evince anche dalle parole del coach di Alessandria, Claudio Vandoni: «Per me è stata una grande emozione tornare al PalaDozza. Sono orgoglioso di aver giocato contro questo pubblico. Una piazza del genere non ha reso lucidi i più giovani dei nostri».

Dopo due sconfitte consecutive per i biancoblù era importante sbloccare la classifica, col contributo di tutta la rosa: «Eravamo tutti tesi alla vigilia - racconta ancora Sabatini, seguito in parterre dal padre Claudio — quando sei la Fortitudo senti la tensione e devo dire che il coach ci ha aiutati a superarla. E l'ha fatto alzando l'intensità in allenamento. Contro Alessandria tutti hanno messo il proprio tassello e ce l'abbiamo fatta».

Gherardo è tutt'altro che timido e nel suo bagaglio ha tutti i requisiti richiesti da coach Tinti, l'entusiasmo e la sfrontatezza di chi scende in campo per sbucciarsi le ginocchia: in 20' 8 punti (2/4 dal campo), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero e 4 falli subiti. 15 di valutazione e lo zampino sul secondo successo stagionale Fortitudo".