La Mobyt Ferrara passa a Firenze con autorevolezza. E sono tre!!

I ragazzi di coach Furlani trionfano 58-73
Fonte: Sito Ufficiale Aquila Basket Ferrara
La Mobyt Ferrara passa a Firenze con autorevolezza. E sono tre!!

ENEGAN FIRENZE: Swanston 8, Cucco, Fontani, Simoncelli 7, Pazzi 21, Schiano ne, Severini 5, Conti 4, Wood 13, Castelli. All.re Giordani.
MOBYT FERRARA: Bottioni 4, Spizzichini 7, Ferri 7, Casadei 12, Infanti 10, Benfatto 10, Andreaus 2, Pipitone 4, Jennings 3, Mays 14. All.re Furlani.

Tre partite in sette giorni non sono uno scherzo, e alla fine in campo si è visto. Firenze e Ferrara non hanno giocato la propria migliore pallacanestro, ed è comprensibile al termine di una settimana di fuoco. C’è però che Ferrara è più squadra: legge meglio le situazioni, si può permettere di ruotare tutti gli uomini (10 a referto, non male davvero), mette in campo momenti importanti di aggressività difensiva e alla fine controlla senza troppi patemi.
Il conto finale dice terzo successo di fila per gli uomini di Furlani. Ottenuto con crescente autorevolezza e capacità di “capire” la partita. Il processo di crescita continua.  
La partita inizia lenta, con tiri storti, appoggi errati e palle perse da ambo le parti. Dopo cinque minuti è solo 6-2 Mobyt. Per Benfatto il canestro sembra stregato; si innervosisce, e arrivano due falli precoci. E dire che non servirebbe tanto per imporre il proprio gioco. Una bomba di Simoncelli quasi sveglia Ferrara. Da lì un paio di buone difese, un contropiede capitalizzato al meglio, una tripla di Mays dopo – finalmente – una bella circolazione. Firenze doppiata sul 14-7. 
Tra fine primo quarto e inizio secondo la partita si spacca. L’Enegan proprio non riesce a costruire attacchi credibili, e la Mobyt ringrazia. Jennings controlla i rimbalzi, Mays e Bottioni creano, Casadei piazza la tripla dall’angolo: +15 estense (26-11). Infanti si mette sulle piste di Wood, e gli rende la vita complicatissima. Si fa però sentire la reazione di Firenze, che inizia a muovere la palla più velocemente, e trova i lunghi liberi in area. Mays però continua a fare felici tutti (palle d’oro anche per un pronto Pipitone). Finale di tempo di pura confusione. La morale è che Ferrara, forse, perde l’occasione per andare a riposo con un vantaggio rassicurante.
L’Enegan riparte dimostrando le stesse difficoltà offensive dei primi 20’; così la Mobyt, dopo due errori in lunetta di Ferri (per lui un insolito 0/4), riallunga con i canestri di Casadei. Firenze si affida a Pazzi, una sicurezza là sotto, e si tiene in linea di galleggiamento. Ferrara complessivamente in controllo, ma senza mai dare l’impressione di chiuderla. Così l’Enegan, che vive solo di fiammate, riesce sempre a tenersi sotto la doppia cifra di svantaggio.
E’ appunto con la tripla dal nulla di Swanston che Firenze torna a -6 (52-58); allora si va dentro per Benfatto, che realizza. Ma è chiaro che la partita va giocata fino in fondo. Il punteggio rimane inchiodato per diversi minuti; la Mobyt non attaccherebbe nemmeno male, ma poi le conclusioni non sono mai pulite. Di là però l’Enegan non fa meglio; anzi, la difesa estense costringe spesso i toscani a tiri a bassa percentuale. Allora ci pensa Infanti, che si mette in proprio con penetrazioni che fanno malissimo alla retroguardia avversaria. Partita in ghiaccio, pieno controllo, terza gioia nel giro di pochi giorni.

Coach Furlani sa che non è stata forse la miglior partita del campionato, e ne spiega i motivi: “Credo che i reali valori delle squadre non siano quelli che il campo oggi ha manifestato. Non siamo professionisti che fanno l’Eurolega: se giochiamo tre partite in una settimana la qualità inevitabilmente ne risente, basti vedere le percentuali al tiro da fuori e ai liberi. In questo contesto noi forse eravamo avvantaggiati perché siamo più lunghi. Ma il risultato credo sia un po’ bugiardo, non c’è questa differenza tra noi e Firenze. I motivi del successo? L’abbiamo vinta mettendo un po’ più di aggressività difensiva, che ci ha fatto fare canestri facili in transizione.”.
Uno sguardo alla classifica è inevitabile, ma Furlani frena subito i facili entusiasmi: “Ad inizio stagione eravamo preoccupati del calendario, e non abbiamo ancora finito, perché domenica arriva Treviglio. Pensavamo di dover fare fatica all’inizio, per poi andarcela a giocare con le squadre della nostra fascia. Il primato non mi interessa; mi interessano invece gli otto punti, che sono una bella dote. Detto questo, noi non siamo pronti mentalmente per fare un campionato di vertice”.