Champions League - Sassari, Federico Pasquini presenta la sfida con il Partizan Belgrado

Champions League - Sassari, Federico Pasquini presenta la sfida con il Partizan Belgrado

Questa mattina nella Club House di via Nenni coach Federico Pasquini ha incontrato i giornalisti in vista del prossimo impegno in Basketball Champions League. Domani, mercoledì 25 gennaio, i suoi ragazzi affronteranno il Partizan Belgrado nella sfida da dentro-fuori per la qualificazione ai playoff.

“Domani giocheremo la prima finale della stagione, sperando che non sia l’ultima. Per finale non intendo necessariamente qualcosa che ti porta un obiettivo concreto, ma una sfida da dentro fuori. Vorrei e vogliamo come squadra essere totalmente padroni del nostro destino senza passare la notte attaccati al telefono in attesa delle risposte dagli altri campi. Per questo bisognerà giocare questa partita come se fosse una finale, consapevoli che in ogni finale ci sono due aspetti fondamentali: anzitutto non puoi fare nessun tipo di errore perché pesa doppio, e che l’intensità e l’energia non devono trasformarsi in ansia o frustrazione. Dovremo essere svegli, intensi e presenti senza andare troppo in là”.

Che squadra è il Partizan?

“È una squadra giovane con giocatori americani importanti inseriti perfettamente nel contesto dei tanti giocatori nazionali. Affrontiamo una squadra che ha grandissima energia fisica con una rotazione profondissima in cui tutti i giocatori sono in grado di stare in campo 15’. Il fattore determinante è la fisicità che il Partizan può mettere addosso, come forse nessun'altra: è squadra che da un punto dell’energia ha qualcosa in più rispetto alle altre. Quando abbiamo vinto lì siamo stati perfetti e abbiamo pagato la stanchezza nei due giorni successivi, questo perché si affronta una squadra con giocatori di energia, che mettono sempre le mani addosso. Dopo la sconfitta con noi ne hanno vinte cinque di fila perdendo solo l’ultima, questo dà la misura del valore dell'avversario. È una squadra che non ti dà tanti punti di riferimento e devi essere bravo a portare la partita dalla tua parte dal livello della gestione altrimenti rischi di farti male. Dovremo essere bravi a fare la partita perfetta, giocarla bene contando sull’appoggio del nostro pubblico”.

Qual è la chiave?

“L’unica via è sfruttare al massimo le nostre rotazioni, che ci hanno permesso in questo tour de force di affrontare le ultime sfide tra Istanbul, Ludwigsburg e Varese dove, tra viaggi e fatica fisica, non avremmo il tempo di recuperare. Dobbiamo essere bravi a centellinare le energie e sfruttare più giocatori possibili”.

Come squadra state crescendo moltissimo…

“Sicuramente abbiamo un buon ritmo perché i giocatori si conoscono meglio e abbiamo inserito al meglio Lawal e Bell. E quando i giocatori si conoscono meglio puoi entrare nel dettaglio ed è il dettaglio che fa la differenza perché ti permette di rispondere alle contromosse della difesa nell'azione dei 24'', con letture più intelligenti”.

Un valore aggiunto alla sfida di domani?

“Vedo una grande risposta da parte del pubblico, andiamo verso il tutto esaurito e considerato che si gioca alle 18 di mercoledì credo sia un segnale importante. Significa che non avvertiamo solo noi l’importanza di questa sfida a cui teniamo tanto”.