Marco Carra: papà a casa, chioccia sul parquet

Fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Trieste 2004
Marco Carra
Marco Carra

La doppia vita di Marco Carra è ormai in stato “ON” già da qualche mese: se prima erano solamente i pensieri sul campo a essere il pane quotidiano di “Lupo”, dallo scorso maggio il capitano biancorosso ha una sorta di cubo del cambio anche a casa. Con la particolarità che quel cambio si riferisca ai...pannolini di Samuel, primogenito del numero 14 giuliano: “La sua nascita è stata un momento unico, anche perchè tutto è filato alla perfezione e, assieme a mia moglie Katarina, possiamo dire di esserci gustati a pieno un evento così gioioso per la nostra famiglia”. Tutto questo si traduce per Marco in salutari ore di sonno notturno in più, una variabile non trascurabile per riversare poi sul campo l'energia giusta. Il tutto anche con la consapevolezza di essere la naturale “chioccia” del gruppo biancorosso: “In tal senso avere a fianco un navigato del parquet come “Bobo” Prandin, persona umanamente splendida che ha saputo subito integrarsi alla grande col nostro gruppo, aiuta di molto la crescita di questa squadra”. Ma c'è un altro effettivo biancorosso che – per ammissione stessa del capitano – studia per diventare un trascinatore all'interno dello spogliatoio: “Mi soffermo volentieri su Andrea Coronica che, pur avendo solo 21 anni, è elemento dotato di grande maturità. Il suo è un lavoro silenzioso ma che lo rende anch'esso un piccolo veterano in maglia biancorossa”.

Con i risultati soddisfacenti dell'ultimo periodo - specialmente lontano dalle mura amiche del PalaTrieste, sottolineati in particolare dalle due trasferte vittoriose a Trapani e Napoli - il confine giuliano tra prestazioni convincenti e mediocri rimane comunque sottilissimo. “Lupo” ne è consapevole: “All'indomani della sconfitta contro Brescia di quindici giorni or sono, ci siamo immediatamente guardati negli occhi e ci siamo confrontati su tutto quello che non avevamo messo in campo a livello di intensità. Se non sappiamo sacrificarci l'uno per l'altro o se giochiamo slegati in attacco e molli in difesa, è chiaro che tutto diventa molto più difficile. Se invece siamo focalizzati su ciò che sappiamo fare bene, i risultati non fanno fatica ad arrivare. E' questo il punto focale su cui ruota il nostro campionato”.