Calvani e Banchi parlano al sito della Pall. Trapani alla vigilia della finale scudetto

I due ex allenatore granata a confronto prima delle sfide che decideranno la prossima regina del basket italiano
Fonte: Sito Ufficiale Pallacanestro Trapani
Calvani e Banchi
Calvani e Banchi

Domani sera inizia una finale scudetto che un po’ ci appartiene. Roma-Siena è l’atto conclusivo di una stagione del massimo campionato che ha così premiato due squadre e due allenatori meritevoli delle luci della ribalta, al culmine di playoff  combattuti e godibilissimi. Ognuno di noi ha avuto l’opportunità di sedersi ogni sera davanti la tv e seguire uno spettacolo di eccezionale valore agonistico e tecnico, che ha riconciliato con il basket e fatto dimenticare le magagne in cui ci dibattiamo da anni.
Marco Calvani e Luca Banchi sono due pezzi di storia recente della pallacanestro della nostra città: infatti, Calvani ha allenato Trapani nel 2008/2009 e Banchi nel 2004/2005.
Il fatto che il loro confronto sulle panchine sia determinante per l’attribuzione dello scudetto ci inorgoglisce. Sono passati pochi anni da quando li vedevamo sbracciarsi e cercare di portare Trapani al successo: naturale, quindi, che un fremito abbia percorso la schiena di tutti noi tifosi granata quando abbiamo realizzato che Roma-Siena sarebbe stata anche, in qualche modo, la nostra finale.
Una finale utile a ricordarci il nostro passato e a valorizzare al meglio il nostro presente e il nostro futuro. Sicuri come siamo di aver trovato in Pietro Basciano il miglior interprete possibile della nostra passione.
Se oggi dovessimo discutere di questa finale vivendo un presente triste o anonimo, mettere nero su bianco parlando di Roma-Siena sarebbe solo un’operazione nostalgica. Invece, con Pietro Basciano che ci regala questo presente e questo futuro, telefonare a Marco Calvani e Luca Banchi è stato, ancor di più, un vero piacere. Prima di lasciarvi all’interessante lettura delle dichiarazioni di questi due ex coach granata, protagonisti assoluti del momento cestistico storico che viviamo, non posso sottacere come l’uno e l’altro abbiano risposto immediatamente all’sms di chi sta scrivendo, per affrontare le domande di pallacanestro trapani.com. E’ un orgoglio anche questo: sapere che Calvani e Banchi tengono Trapani in grande considerazione è una certificazione che tutti noi riceviamo. Trapani è una piazza doc di basket. E’ sempre bene che lo ricordiamo: non per farne vessillo di presunzione ma per ricordarci quale sia il ruolo che la Pallacanestro Trapani ha all’interno del nostro territorio e, potenzialmente, dell’intera pallacanestro italiana.
Abbiamo posto le stesse cinque domande a Calvani e Banchi, citati in quest’ordine soltanto perché il fattore campo è a favore è di Roma e quindi la finale scudetto va citata come Roma-Siena.

Quale delle due squadre, tra Roma e Siena, è favorita? E perché?Marco Calvani (coach Acea Roma): “E’ favorita Siena, perché arriva da una storia recente vincente e il suo staff tecnico odierno ha lavorato negli anni scorsi in maniera silenziosa ma determinante ai fini dei successi che ha ottenuto. Siena è una squadra, a differenza della nostra, costruita per essere competitiva ai massimi livelli in Italia e per disputare l’Eurolega. Sono dati che testimoniano la diversità della situazione di partenza e dimostrano come Siena parta davanti nei favori del pronostico”.

 

Luca Banchi (coach Montepaschi Siena): “La favorita è Roma. Io credo che il fattore campo sia importante e rischi anche di diventare determinante. Infatti, penso che loro non si sposteranno assolutamente dal palazzetto di viale Tiziano al Palaeur. Loro ne sono consapevoli e punteranno molto sul loro entusiasmo. Noi, invece, abbiamo giocato tantissimo e rischiamo di arrivare a gara uno di domani senza la necessaria prontezza ”.

Come si affronta una finale scudetto al meglio delle sette partite, dopo aver accumulato uno stress psicofisico tanto rilevante?
Calvani: “E’ un fatto complesso ma bisogna lavorare anche su questo. Non sono più un giovane allenatore e da alunno sono diventato un insegnante nella comunicazione con i giocatori. Bisogna avere lucidità e mettere al servizio della squadra tutta la propria esperienza. In più, è chiaro che mi fido ciecamente del lavoro che tutto lo staff ha svolto fino a oggi. Gara sei contro Cantù ha dato delle certezze, ci ha regalato ulteriore convinzione nei nostri mezzi. Insomma, bisogna trovare il modo giusto di interagire con i giocatori”.
 

Banchi:“Non sarà facile. Dopo gara sette della semifinale, giocata a Varese venerdì scorso, arriveremo a gara uno della finale dopo aver sostenuto un allenamento e mezzo. Devo essere sincero, non credo che la mia squadra, al momento, abbia le energie ideali per iniziare la finale: ma sono certo che con il trascorrere delle partite la situazione migliorerà. Insomma, io spero che la serie sia lunga: più si allungherà, più aumenteranno le nostre probabilità di vittoria”.

C’è un giocatore avversario che temi particolarmente?
Calvani: “Io rispetto Siena, tutta la loro formazione. Perché ha dimostrato costantemente di essere una vera squadra e di essere guidata in maniera eccellente. Non punto l’attenzione su un giocatore o su un altro”.
 

Banchi: “Durante la stagione regolare. Taylor è stato un vero giustiziere, praticamente inarrestabile. Guardando Roma nei playoff, ho ricavato la sensazione che Goss, in questo momento, sia il loro uomo in più”.

Qual è l’aspetto che ti ha regalato maggior soddisfazione nel condurre la tua squadra a questo traguardo?
Calvani: “Aver visto la gente di Roma tornare a seguirci con quest’entusiasmo. La città si è riappropriata della sua squadra ed è qualcosa che mi fa felice. C’è un momento focale della stagione, che ricordo con piacere. Era la prima partita in casa del campionato, proprio contro Cantù: per gran parte dei quaranta minuti, fu una nostra buona prova; poi arrivò la sconfitta finale, giocando male l’ultima parte del match. Ebbene, anche quel giorno la gente non ci contestò: anzi, ci manifestò il suo affetto. Fu un passaggio importante per tutti noi”.

Banchi: “Molti si ostinano a fare dei paragoni con Siena delle passate stagioni. Questa è una squadra che non ha nulla a che vedere con quelle dei campionati vissuti e vinti precedentemente. Aver visto questo gruppo lavorare, crescere e migliorare così tanto, credo che sia la maggiore soddisfazione che un allenatore possa provare”.

Lanciate un messaggio ai tifosi trapanesi che seguiranno con enorme interesse il vostro confronto. Adesso che il presidente Pietro Basciano ha aperto alla possibilità di tornare subito in Legadue avranno ancora più entusiasmo a seguire Roma-Siena. Cosa dite loro?
Calvani: “A Trapani è rimasto un pezzo del mio cuore: e sono sempre stato trattato prima da uomo e poi da allenatore. Ho sempre continuato a ricevere attestati di stima da tifosi e addetti ai lavori. Non credo che ci siano parole da aggiungere al sentimento vero che provo per Trapani. Se nei prossimi anni dovessi ricevere un’offerta dalla Pallacanestro Trapani, la prenderei seriamente in considerazione”.

Banchi: “Fammi dire che sono stato felice per la promozione in serie B del Trapani Calcio. L’edicolante da cui compro i giornali ogni giorno a Siena è trapanese e condividere con lui la gioia di quest’anno, dopo la delusione del campionato passato, è stato bellissimo. Quanto alla Pallacanestro Trapani, la possibilità di un ritorno in Legadue sarebbe una gran bella cosa. Mi pare, però, che sia fondamentale soprattutto che questa nuova proprietà di Pietro Basciano sia nata per dare un programma solido e duraturo a questa società. E’ questa la cosa di gran lunga più importante”.

Grazie, Marco. Grazie, Luca. Che gli dei del basket vi assistano. Noi saremo con voi e, per una volta, comunque vada, avremo vinto. Vi giunga un abbraccio ideale da tutti gli sportivi, i tifosi e gli appassionati di basket trapanesi.

Fabio Tartamella