Lenovo-Acea, la sala stampa

Sentimenti opposti dei due coach, ma è netta la delusione di Trinchieri
04.06.2013 23:46 di  Umberto De Santis   vedi letture
Lenovo-Acea, la sala stampa

Marco Calvani (Acea): “E’ un risultato che ... ci avevano dati per morti,  mentre il cadavere è ancora in caldo. Ora andiamo a Roma sul 3-3.  E’ sicuramente una serie bella e divertente, per tutti, che dà soddisfazioni al pubblico, oggi come domenica. Siamo soddisfatti, siamo riusciti a vincere senza l’apporto di Datome, in non perfette condizioni e i compagni l'hanno capito. La sua intelligenza è stata prendersi 6 tiri, non 15 come al solito. Gigi  si è messo al servizio della squadra, credo sia un bel segnale.  Vinto tre quarti su quattro, Abbiamo avuto un buon controllo dei rimbalzi offensivi, una risorsa importante. Cantù ha subito psicologicamente il vantaggio? Non lo so, bisogna chiedere a Trinchieri: alla squadra, dopo la sconfitta di gara 5,  personalmente ho dato un messaggio preciso e di fiducia. Il nostro presidente, il giorno dopo la sconfitta di domenica,  lunedì mattina è venuto al palazzetto per darci un segnale di sostegno, annullando i suoi appuntamenti. Sono cose che alla fine, nello spogliatoio, fanno presa sugli uomini. E poi sui giocatori. Credo infine di essere riuscito a  trasmettere ai ragazzi il mio Dna: il trend che bisogna sempre crederci. Cantù, magari inconsciamente un pizzico dentro, pensava di essere già in finale; un fattore che ti crea delle difficoltà. Sapevo infine che avremmo potuto fare meglio, molto meglio rispetto a domenica, ed infatti stasera abbiamo segnato un sacco di tiri sotto marcatura, mentre domenica abbiamo sbagliato tiri presi con maggiore libertà e meno pressione”.

Andrea Trinchieri (Lenovo): “Anche se avremmo desiderato diversamente, ci tocca gara 7 e ci tocca in trasferta. Oggi non poteva essere una bella partita, ma potevamo giocare meglio. La chiave? Nell’ultimo quarto abbiamo concesso 24 punti, senza riuscire a proteggere il nostro canestro, forse stanchezza. Un'altra? Troppe palle perse, spezzandoci inerzia, ritmo e qualità offensiva. Al di là della chiara e tangibile delusione, domani si prende un altro treno, si va a Roma e tra 48 ore giochiamo un’altra partita. E’ poco utile e produttivo perdersi nei fumi negativi di questa partita: oggi Roma è stata più brava. Ora dobbiamo recuperare le energie fisiche e mentali, tutte quelle possibili, per giocare a Roma il miglior match che potremo fare. Spente tante lampadine? per noi. E’ ingeneroso, adesso, cercare dei colpevoli. La chiave di tutto sarà una: è più grande la nostra delusione o è più grande la voglia di fare un’altra grande impresa? Se ci siamo approcciati mentalmente male? Non lo so: abbiamo perso per pochi tiri liberi, e per i punti di Goss. Credo sia stata una colpa maggiore aver permesso ai loro piccoli di penetrare, che muovono i lunghi, che poi prendono rimbalzi d'attacco. Goss ci ha dato molto fastidio nell’ultimo quarto, prima è stato abbastanza silente”.