Core de Roma: la Virtus sbanca il Pianella

Ci rivediamo giovedì a Roma per una gara 7 senza appello
04.06.2013 22:34 di Umberto De Santis   vedi letture
Core de Roma: la Virtus sbanca il Pianella

CANTU’. La Virtus Roma non ha alcuna intenzione di mollare sul più bello e impone alla Lenovo una gara di alta intensità per guadagnare il diritto di giocarsi gara 7. Due modi differenti di interpretare il basket, stasera, con Cantù che dispone di una migliore organizzazione (17 assist), mentre l’Acea punta molto sul talento dei singoli. Una scelta che in dirittura d’arrivo si rivelerà vincente, dopo la prematura uscita dai giochi per falli del collante brianzolo Joe Ragland: il talento di Phil Goss regala a Calvani e Toti i punti decisivi nei 3’ finali che respingono il tentativo di rimonta finale dei canturini dopo una gara combattuta testa a testa. Proprio Ragland, in apertura, prende per mano il pallino del gioco con la tripla del 5-4. Roma c’è e con Jones al 7’ si ritrova avanti 9-10. Le triple del play di Springfield e di Nicolas Mazzarino scavano un solco importante 17-10, ben difeso fino al termine del quarto 19-14.

In apertura ancora l’uruguagio piazza la bomba, ma l’Acea sta sul pezzo e risponde colpo su colpo con Datome e l’impatto incisivo di D’Ercole, che pareggia al 15’ 24-24. Anche Mancinelli, in ombra in questi playoff, si ritaglia uno spazio importante, con due schiacciate per il vantaggio interno 32-28 al 18’. L’asse col play innesca Lawal, che comincia a farsi notare, poi Jordan Taylor mette la Virtus a -1, ricacciata indietro da Scekic in chiusura periodo 38-35.

Uno scatenato Bobby Jones comincia bersagliando il canestro due volte 38-39, un terzo quarto all’insegna dell’equilibrio più completo. Anche perché Aradori stasera non riesce a incidere (2/11 tiri totali) tanto che al 25’ l’Acea si riporta avanti con la tripla di Datome e il solito Lawal 47-48. Il timeout di Trinchieri non schiarisce le idee ai canturini: due minuti per vedere il canestro di Scekic, mentre Ragland ha difficoltà nel marcare Taylor. Ci pensa Brooks, sempre  presente in campo, a mantenere la testa dell’incontro 51-50.

L’ultimo periodo vive molto sul duello rusticano Tyus-Lawal, in cui il canturino non ha nessun timore della taglia dell’avversario schiacciando due volte di fila 55-54 al 33’. Il lavoro oscuro di Maarten Leunen viene evidenziato solo dalle statistiche (10p, 4r, 5 assist, 19 valutazione) ma niente può contro uno stratosferico Phil Goss che negli ultimi 5’ si carica letteralmente la Virtus sulle spalle, realizzando 13 punti. Al 35’ infatti i romani vanno avanti di 4 55-59; Scekic ha capacità di farsi trovare libero sotto canestro al 37’, ma Datome innesca il break 0-5 (57-64) che farebbe gridare all’impresa per l’Acea. Ma ci sono ancora energie da spendere per i brianzoli con Tabu che esce dal compitino assegnatoli con la tripla del 62-66 al 37’, quando Ragland è costretto a farsi da parte. Goss ricaccia la minaccia indietro 64-71 quando l’ottimo Leunen trova la bomba dell’ultima speranza lombarda 67-71, dopo un timeout delicatissimo della Lenovo. Lawal si prende una sacrosanta stoppata da Tyus, che poi dall’altra parte del campo segna 69-71 riaccendendo le speranze canturine. Ora è Calvani a volersi schiarire le idee con i suoi, ragionando con scienza sui secondi finali. Goss ha l’ennesimo guizzo vincente, Jones il libero a due secondi dalla fine 69-74.

Prima sconfitta interna per la formazione di Trinchieri in questi playoff, improvvisamente ritornata, nei minuti finali, la squadra orfana di Markoishvili prima dell'arrivo del fenomeno Ragland. Anche se gli schemi vengono bene eseguiti, manca la scintilla che può risolvere la partita: speriamo sia colpa esclusivamente della tensione di voler vincere a tutti i costi davanti al proprio pubblico, perché concedere in casa 12 rimbalzi offensivi è davvero un gran problema. Calvani rinuncia a due giocatori (quasi) inutili come Lorant e Bailey, conferma fiducia a Lorenzo D'Ercole e vince con soli sei giocatori in campo (+ i 9 minuti di Czyz) e facendo a meno della tradizionale liberalità di tiro concessa a Datome (che comunque ha messo insieme un ottimo 4/6). Arbitraggio buono senza protagonismo, che lascia giocare una partita corretta e ben sostenuto dall'instant replay che conferma le scelte della terna.

LENOVO CANTU’ - ACEA ROMA  69-74  (19- 14, 38-35, 51-50)

LENOVO CANTU’: Awudu, Scekic 8, Smith, Leunen 10, Mazzarino 6, Brooks 6, Tyus 12, Tabu 5, Ragland 8, Aradori 6, Cusin, Mancinelli 8. All. Trinchieri.
ACEA ROMA: Goss 17, Jones 10, Tambone, Tonolli, Gorrieri, D’Ercole 9, Datome 11, Bailey, Taylor 9, Lawal 16, Czyz 2,  Lorant. All. Calvani.

Arbitri: Roberto BEGNIS - Tolga SAHIN - Marco GIANSANTI