Assigeco U19 è tra le otto “big”: «I ragazzi possono crescere»

03.06.2013 08:42 di Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Il gruppo dell'Assigeco U19
Il gruppo dell'Assigeco U19

CODOGNO La Virtus Bologna (77-61) si aggiudica le Finali Under 19 sulla Reyer Venezia. Nella corsa al terzo posto la Montepaschi Siena supera (76-48) la Stella Azzurra, vincente di misura sull’Assigeco venerdì nei quarti. La squadra di Michele Carrea fa bella figura pur senza riuscire ad arrivare fino in fondo. «Rimane la soddisfazione di essere fra le prime otto d’Italia, che non è poco, con un gruppo formato principalmente da 1995 e 1996, e con Alessandro Pagani, unico 1994 con minutaggio importante, nato a 500 metri dal “Campus” - sottolinea il tecnico rossoblu -. È un gruppo con notevoli margini futuri che paga l’inesperienza in questo tipo di manifestazione e l’essere un po’ “acerbo” dal punto di vista fisico. Nel quarto con la Stella Azzurra, squadra rodata in Dnb, questo aspetto è emerso. Abbiamo fatto una buona gara comunque e, forse, avremmo meritato qualcosina di più».

Il metro arbitrale e le percentuali ai liberi sono i fattori di sofferenza per l’Assigeco. «È il metro, non il buono o cattivo arbitraggio, tollerante sul gioco fisico ad averci creato difficoltà: siamo una squadra leggera - continua Carrea -. Sui contatti però abbiamo anche guadagnato parecchi liberi realizzando basse percentuali in tutte e cinque le partite giocate. L’emozione ci ha giocato un brutto scherzo abbassando le capacità realizzative stagionali. Può capitare, nessun rimprovero ai giocatori».

I gioiellini del “Campus” mostrano attitudine al bel gioco iniettando intensità in difesa. «I complimenti sono apprezzati e li giro a ragazzi e società: siamo cresciuti gara dopo gara, dando il meglio in quelle a eliminazione diretta con Biella e Stella Azzurra. C’è rammarico solo per il black out della prima parte del periodo conclusivo con Montepaschi condizionato dagli infortuni di Vencato e Dieye e dai falli di Donzelli e Janelidze - dice il coach -. Per il resto i ragazzi sono stati bravi. Per i 1996 è un’esperienza che può tornare utile per le prossime Finali Under 16. Dedica speciale a Pagani, Ferrari, Sagresti e Zanazzi, i 1994 che chiudono il ciclo giovanile, protagonisti di tre anni di serietà, umiltà, impegno e dedizione».

Luca Mallamaci