Nuovo Basket Treviso promosso in serie D e il progetto continua

Fonte: Repubblica.it
Nuovo Basket Treviso promosso in serie D e il progetto continua

 "Una promozione è per sempre", si potrebbe dire parafrasando uno slogan pubblicitario. Pure se vale il salto in Serie D, ed in una città che nel basket ha vinto 5 scudetti, 8 volte la Coppa Italia, due volte la Saporta Cup e giocato due finali di Eurolega. Non l'ha mai vinta e questo è rimasto l'unico grande cruccio dell'epopea Benetton, tra i canestri. Lo scorso anno la fine della corsa: la Famiglia chiude la sezione basket professionistico, nasce Treviso Basket, chiede di partecipare alla Serie A, la Fip rigetta. Rabbia e delusione, forti, sono però sentimenti infruttuosi; per scacciarli, e non far morire una passione, è già nato il Consorzio Treviso, lo animano due medagliati azzurri come Claudio Coldebella e Riccardo Pittis, dragano il territorio alla ricerca di risorse, coalizzano attorno al desiderio di rinascita oltre 60 aziende. C'è anche un presidente, Paolo Vazzoler, a sua volta bandiera del basket trevigiano e della Benetton, che ha portato per ben tre volte dalla Serie A2 in A1. Uno che di promozioni se ne intende, insomma. E ieri sera erano tutti a Quinto, cinque chilometri da Treviso, per festeggiare la vittoria nella finale playoff, il 2-0 sul San Giorgio, la squadra di casa. E' accaduto nel campionato di Promozione, forse un segno del destino.

Il suo campionato, la Treviso Basket l'ha giocato al "Natatorio", una volta fortino inespugnabile nella scalata della Pallacanestro Treviso, dalle minors fino in Serie A. Quando arrivò nell'allora A2 allenava
Mario De Sisti e là dentro c'era la bolgia: "Sapevamo che la nostra missione era segnare 55-56 punti. Gli altri non ci sarebbero arrivati" ricorda Vazzoler. Ai tempi era un ragazzo lui, oggi si accarezza i suoi ragazzi, quelli di una squadra di Under 19 che improvvisamente si è trovata a dover essere qualcosa di molto più grande. Una società nuova non ha però squadre, ed allora ecco l'accordo con la VerdeSport, il braccio operativo dello sport di casa Benetton, che ha ceduto i suoi gruppi Under 19 e Under 17. Per quest'anno in affitto, pagato una cifra che nessuna società di Promozione potrebbe permettersi. Ma lo stesso accordo recita che se poi l'anno prossimo Treviso Basket prosegue l'attività i gruppi diventano suoi, a titolo definitivo e gratuito. "Sono diventati la prosecuzione del basket a Treviso, hanno avuta un'attenzione mediatica senza precedenti per una squadra di Promozione. Hanno giocato contro squadre molto più esperte della categoria o ex cestisti di livello superiore. Anche noi abbiamo utilizzato qualche volta i nostri campioni, come spot. Ma alla fine l'unico rinforzo è stato Filippo Sales (classe '73), che si è divertito al fianco dei ragazzi. Li ho visti maturare più in questa stagione che se avessero disputato qualunque torneo giovanile".

Giovedì sera, al palasport di Quinto, Sales, figlio del "Barone" Riccardo, è stato decisivo nella vittoria 69-64, segnando sei punti negli ultimi 70 secondi. Assieme a lui, i suoi compagni hanno giocato e vinto la partita più importante della loro carriera. Tutta da scrivere peraltro. Ricevendo alla fine l'abbraccio dei "Fioi dea Sud", perché la Treviso Basket di Promozione aveva pure il gruppo del tifo organizzato. Gli stessi che animavano la curva del Palaverde, fino al 2012.

La domanda di tutti è: ed ora? Gli Under 19 hanno conquistato la promozione sul campo, ma il porto d'attracco di tutto il progetto del Consorzio Treviso è inevitabilmente un campionato di vertice. "Vedo che in Serie A si stanno iscrivendo tutte le aventi diritto - analizza Vazzoler - e mi auguro che poi tutte finiscano il campionato, come ha chiesto il presidente Petrucci. Perché il vero rammarico della vicenda dello scorso anno non è stato tanto il rigetto della nostra richiesta, basato su motivi regolamentari; quanto che hanno poi partecipato alla Serie A club che per tutto il campionato hanno solo manifestato il loro grave dissesto economico. Noi debiti non ne avevamo...". Di conseguenza si insegue un posto nel campionato appena inferiore, quella che dopo il rimpasto sarà chiamata Legadue Gold. Ma anche Silver, che sempre Legadue sarà (l'ex DNA).
E qui si entra nel vivo dell'argomento: "Ho parlato con Petrucci, che mi ha ribadito la sua vicinanza alla nostra realtà. E lo stato delle cose. Treviso avrebbe tutti i requisiti per una wild-card, ma se ce ne saranno a disposizione lo si saprà solo a metà luglio. Tardi. E' un rischio che non possiamo correre". Di conseguenza resta l'acquisizione di un diritto Gold. "Ci chiamano in tanti, offrendo. A cifre folli. E non hai la certezza che poi, all'improvviso, escano creditori di 2-3 anni prima. Vogliamo acquistare un diritto, non dei debiti". Gold, ma anche Silver: "Guardo ai nostri ragazzi. In Gold 2-3 potrebbero chiudere la rosa. Mentre in Silver giocherebbero, sarebbe anche più solido il legame col territorio. Vedovato (2.05, nel giro della Nazionale U18) è un lungo interessante, ma non l'unico. Si ritroverebbe con due americani al fianco. Chi vince la Silver farà i playoff per la promozione. E noi faremmo la Silver per vincerla".

Vazzoler parla come uno con idee ben chiare. "La società è pronta. Abbiamo un partner di lusso come Dè Longhi, firmato a febbraio e con accordo pluriennale. Un bel rapporto, sono entusiasti, hanno deciso di mettere sulle maglie di un campionato di Promozione un nome di grande prestigio come il loro. Poi ci sono le aziende del Consorzio, alcune ci hanno aiutato già quest'anno, altre sono pronte a dare il contributo in caso di campionato senior. Ci proponiamo come la squadra della città, ne abbiamo preso i colori (biancoazzurro), è un progetto di tutti. Non di un magnate o di un grande sponsor. Resterebbe un dialogo aperto con VerdeSport per l'affitto del Palaverde, sicuramente una voce gravosa per il bilancio. Ma ho apprezzato molto le parole recenti di Gilberto Benetton".

Al recente convegno con i proprietari del basket dei tempi d'oro, Benetton ha ribadito il desiderio "di voler essere vicino a qualunque ripartenza del basket a Treviso, se vedrò rinascere la passione che in città c'era per la nostra squadra. Che però, quando abbiamo iniziato a vincere, si è dissolta dopo ogni scudetto". Parole che Vazzoler coglie al volo: "Abbiamo portato anche più di mille persone a vedere la Treviso Basket. Una squadra di bravi ragazzi, che vanno bene pure a scuola. Li ha allenati bene Goran Bjedov. Il legame con la Pallacanestro Treviso è rimasto, dell'ultimo capitolo di quella vicenda dobbiamo cancellare il recente passato. Non serve a nessuno. Guardiamo avanti: rapporti sereni, la Ghirada resta il più bel posto per far giocare i giovani a basket". E poi Vazzoler, nel frattempo divenuto manager nel settore moda ed attuale vicepresidente del Gruppo Stefanel, il concorrente storico di Beentton, affonda sull'argomento delle frizioni: "Evitiamo le ipocrisie: c'era la fila per farsi la foto col signor Gilberto, che faceva trovare la pappa pronta per tutti. Politici compresi. Noi invece ci siamo fatti da soli, pagando e poi lavorando. Sono certo che lui stesso lo apprezza". Ma quando sapremo se Treviso Basket avrà il futuro che desidera? "C'è un mese di tempo. O si trova il posto che riteniamo giusto, in Gold o Silver, oppure il progetto Treviso Basket chiude".

Stefano Valenti