Siena insegna Pallacanestro a Milano

Il nostro opinionista Carlo Fabbricatore commenta l'esito di gara-7 tra Milano e Siena
Una fase del match
Una fase del match
© foto di Foto di Savino Paolella

Siena domina Milano in tutte le fasi del gioco. Gli esterni senesi partono subito con tre tiri da oltre il perimetro. E' il primo importante break. La difesa della Montepaschi è fisica e tecnicamente pregevole. Gli aiuti dal lato debole sono una lezione difensiva. Gli esterni danno grande pressione rendendo difficile la circolazione della palla: l'EA7 non riesce ad esprimere le sue potenzialità offensive. Green non incide, anzi viene sovrastato da un Moss in edizione agente speciale. La pressione esercitata da Moss toglie Green dalla partita e di fatto condizionerà in modo pesantissimo l'andamento del match. Hackett ha fatto quello che ha voluto sia in attacco che in difesa: perfetto. Ha dominato psicologicamente l'incontro ipnotizzando i suoi avversari. Canestri, rimbalzi, recuperi, assist, leadership, controllo della partita... in sintesi ha insegnato “pallacanestro”. Nessuno dei milanesi è riuscito a contenerlo, anzi tutti i suoi difensori si sono esposti a figuracce. Sanikidze è stata l'arma a sorpresa uscita dal cilindro di Banchi. Incredibile la serie di canestri che hanno consolidato il risultato a favore di Siena messi a segno dal georgiano. Brown ha fatto il suo ma ha sbagliato molte soluzioni offensive, non solo i tiri. Ress utile anche se zoppicante. Tutti gli altri, nessuno escluso, hanno giocato una gara intensa e ricca di personalità: bravi.
L'EA7 non ha dato mai l'impressione di essere in partita. Urlano vendetta i tagli dal lato debole e gli uno contro uno subiti un po' da tutti. Siena allarga il campo con gli esterni, Milano lo intasa con penetrazioni a testa bassa e così Bourousis si trova in un'area congestionata da avversari e compagni di squadra. Bremer e Langford salvano le loro statistiche, ma molti canestri sono figli dei minuti finali con il risultato già in ghiaccio. Gentile è stato sopraffatto da Hackett  sia in attacco che in difesa. Mensah-Bonsu, impiegato poco, non ha dato l'idea di essere a suo agio nei giochi offensivi. Melli si è dato da fare ma ha subito dei canestri su taglio dal lato debole che hanno segnato l'incontro. Fotsis indecifrabile e timoroso di prendersi responsabilità. Hairston si è impegnato ma non ha inciso più di tanto.
Banchi ha mescolato le carte,  variato quintetti e difese mentre Scariolo non è riuscito a cambiare l'andamento della partita. Mancava il piano B. In casa non si può subire passivamente dall'inizio alla fine senza cercare qualche soluzione anche ardita per cambiare il trend. Troppo spesso Milano ha dato l'impressione di essere in balìa degli eventi. Le facce erano senza “lo sguardo della tigre”. Non si intravvedeva la possibilità di ribaltare la partita, anzi si percepiva uno scoramento diffuso. La Montepaschi è stata più reattiva sulle palle vacanti, simbolo di concentrazione e freschezza mentale. Per tutta la stagione è mancato il leader ed oggi abbiamo avuto la dimostrazione di quanto sia importante avere in squadra un giocatore che nei momenti chiave prende la ciurma sulle spalle e la porta in salvo.
Complimenti a Siena; l'EA7 deve fare un'attenta riflessione sulla stagione deficitaria e, dopo aver individuato i punti deboli, prendere i necessari correttivi.

Buona Pallacanestro a Tutti

P.S. La scommessa l'ho persa, su chi mi devo rivalere per i caffè che devo pagare?

Consigli per entrambe le squadre: dormiteci su, domani è un altro giorno e le decisioni si prendono con più serenità.

Carlo Fabbricatore