Un'alluvione di partite. Cantù e Reggio portano Sassari e Roma alla "bellissima". Questa sera ci prova Siena

Un'alluvione di partite. Cantù e Reggio portano Sassari e Roma alla "bellissima". Questa sera ci prova Siena

(Sandro Spinetti) - Le alluvioni sono sempre negative e le 7 gare fin dai quarti, vera alluvione cestistica, sono “un’assurda scemenza” e  l’unico aspetto parzialmente positivo è rappresentato dalle 2 partite giornaliere, senza soluzione di continuità, da commentare e seguire.


Le gare fin qui disputate hanno solo confermato l’ordine di arrivo della “Regular Season”, l’incidenza del “Fattore Campo” ed un permanente ’equilibrio (unico dato assolutamente positivo).

Varese conquista il 4 ad 1 ed ora si riposa in attesa di conoscere chi tra Milano e Siena sarà la prossima avversaria, mentre Sassari e Cantu, come Roma e Reggio, continuano la maratona di gare, trasferimenti e pochi scossoni.

Il Team di Frank Vitucci è attrezzato per andare fino in fondo e già strizza l’occhio al tricolore, anche se incontrare Milano o Siena nasconde più di un’insidia.

La Banda Sacchetti dei 4 Mori continua imperterrita la sua corsa e con i Gordon ed i Becirovic in più, è passata dalla scoppiettante “pattuglia garibaldina” ad una più ordinata “brigata di bersaglieri”, pronti a conquistare la Porta Pia di uno scudetto che sarebbe non solo storico, ma roboante. Al Pianella è uscita ancora sconfitta (non ha mai vinto), ma è uscita a testa alta e anche con qualche rabbia addosso per qualche "interpretazione" arbitrale  poco felice.

Roma e Reggio hanno fatto registrate l’unica discontinuità di vittorie tra casa e fuori, mostrando di essere più in basso di tutte le altre contendenti. Roma poteva chiudere la serie, ma ha pensato bene di rovinarsi la vita nel secondo tempo facendosi rimontare 18 punti e finendo sotto di 9 punti. 

Siena sta facendo più del suo e solo il miglior Bobby Brown formato Champions, una rinascita del Ress di inizio stagione ed un Moss un po’ più centrato, potrebbe fermare l’ondivaga Milano sul filo di lana delle semifinali.

Si, proprio Milano, inguardabile per circa 6 mesi, rianimatasi da qualche giornata, sembra possedere quella rabbia e quella varietà di temi che altre non hanno e se la squadra, da spericolati individualisti, riuscirà ad aumentare l’omogeneità dei suoi solisti, potrebbe andare anch’essa fino in fondo e disputare l’appuntamento finale.

Concludendo: 7 gare sono una “ricchezza” da spendere solo nella Finale, viene confermata la crescita di alcuni italiani come Hackett, Datome, Cinciarini, Gentile, Melli, Polonara, D’Ercole, con l’unica incognità rappresentata dalla stanchezza mentale dei giocatori e dagli eventuali infortuni che potrebbero squilibrare i singoli roster.

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