Tommaso Marino, sprint Assigeco: «Non ci tireremo indietro»

IL PLAY ROSSOBLU SUONA LA CARICA PER I PLAY OFF. Dopo aver "girato" negli ultimi due minuti la gara di domenica contro Castelletto Ticino il regista dell'Assigeco pensa a Torino: «Sono fortissimi ma non abbiamo nulla da perdere»
14.05.2013 08:18 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Marino sprint su Simoncelli
Marino sprint su Simoncelli

CODOGNO Il basket secondo Tommaso Marino. Un mix di talento e impegno, passione e tenacia, creatività condita da un pizzico di follia. Sono le componenti essenziali dell'azione del play rossoblu negli ultimi due giri di lancette nello scontro diretto con Castelletto Ticino vinto domenica in volata dall'Assigeco: secondi scanditi da canestri in ogni formato per 12 punti fondamentali al ribaltamento dell'inerzia. Prologo da urlo alla festa finale del "Campus" esaltata dalla conferma dell'ingresso ai play off, complice lo stop casalingo di Omegna contro Chieti. La squadra di Andrea Zanchi chiude sul terzo gradino a 40 punti a fianco di Agrigento, ma quarta per lo 0-2 nel confronto con i siciliani.

«O la va o la spacca»

Sudato, ma meritato, il verdetto finale esce da una gara controllata dai lodigiani con ottimo ritmo e circolazione per 25 minuti prima di cedere alla rimonta di Castelletto, capace di allungare (+8) dopo aver messo il naso avanti a 2' dalla fine. A togliere l'Assigeco dall'orlo del baratro ci pensa Marino: «Cosa è scattato? A partita quasi persa, era il momento del "o la va o la spacca": ho pensato di provare un paio di soluzioni per canestri veloci e poi pressare per rimetterla in piedi - ricorda il 27enne esterno senese doc -. Infilati i primi punti me la sono voluta giocare fino alla fine. È andata bene, in queste occasioni la palla può entrare ma anche uscire e tra vittoria e sconfitta passa un niente». Non è solo una questione di soluzioni offensive, l'Assigeco ha chiuso nuovamente l'accesso al proprio canestro con la stessa grande intensità difensiva del primo tempo. La chiusura di Marco Venuto sulla penetrazione finale di Alex Simoncelli è da antologia. «Marchino aveva la faccia di uno che piuttosto che perdere sarebbe montato sul tetto del "Campus": nel quarto finale ha dimostrato di avere gli attributi - sorride Marino -. Non è comunque merito di un giocatore, questo è un successo di tutti. Da "Chiumo" (Chiumenti, ndr) a "Pippo" (Ricci, ndr), "Bobo" (Prandin, ndr), "Chicco" (Bellina, ndr), "Fiore" (Fiorito, ndr), il "Planez" (Planezio, ndr) e Vencato, ormai non più una novità: ognuno ha dato un contributo cominciando a costruire la vittoria con l'aiuto dello staff tecnico dal primo allenamento della settimana sempre con la lingua a terra».

«Qualificazione meritata»

Il sudatissimo successo su Castelletto è merito dalla determinazione rossoblu premiata poi dalla dea Canestria con il risultato di Omegna. «In una stagione così lunga un briciolo di buona sorte diventa decisivo: non l'abbiamo mai avuta durante l'anno, è arrivata d'un colpo nel momento clou - c'è qualcosa di magico nel finale stagionale secondo Marino -. Credo che l'ingresso ai play off sia meritato, anche se pure Castelletto, sempre fra le prime, avrebbe potuto conseguire lo stesso risultato: hanno giocato una super gara in trasferta risalendo la china del largo svantaggio tenuti in piedi in certi momenti da Simoncelli, autore di una gara eccezionale». L'Assigeco in semifinale play off trova Torino, la squadra dominante della Dna: domenica gara-1 in Piemonte. «Sono fortissimi, abbiamo grandissimo rispetto per loro ma noi abbiamo entusiasmo e nulla da perdere - sottolinea Marino -. Siamo arrivati fin qui, non ci tiriamo indietro, poi perdere non ci piace. La prepareremo con attenzione come al solito».

Luca Mallamaci