Giorgio Armani: "Dedizione e attaccamento, da Bremer a Gentile, tutti grandi"

Fonte: La Gazzetta dello Sport ed.Lombardia
Giorgio Armani
Giorgio Armani
© foto di Foto di Savino Paolella

Dovesse esserci gara-5 converrebbe richiamarlo. Art Kenney, non è solo un grande mito dell'Olimpia, porta anche bene. In prima fila, con un impeccabile papillon biancorosso, il «Rosso» scatta foto, riprende col cellulare e balza in piedi quando Milano piazza il 2-0 su Siena alla fine di una gara dura e coinvolgente. Rimontando 6 punti in un minuto nel quarto periodo e portandosi a casa la partita con un canestro di Bremer all'ultimo secondo del supplementare. Senza mai mollare. In perfetto stile Olimpia. Ed è anche per questo che Giorgio Armani schizza a bordo campo, saluta tutti i giocatori, abbraccia Alessandro Gentile e va a prendersi le ovazioni sotto la curva: «Gare come queste mi ripagano - rivela il patron dell'Olimpia - di una stagione finora un po' così. E' stata una serata fantastica. In passato ho tirato in ballo lo spirito che deve avere questa squadra: il risultato deve essere questo. Mensah Bonsu, Bremer, Gentile sono stati grandi ma ho visto impegno, dedizione a attaccamento alla causa da parte di tutta la squadra». II bis dell'Armani vive sul coraggio ed anche sullo spettacolo. Il Forum trova un altro piccolo-grande idolo da osannare: Mensah Bonsu. Schiacciate stoppate, rimbalzi, recuperi e tiri liberi. Ogni volta è un'ovazione. L'inglese, più di chiunque altro, sa come esaltare il Forum. E poi c'è il solito Gentile: 18 punti gara-2, gli stessi di gara-1. Ormai una certezza là davanti, quando la difesa senese si fa feroce: «Siamo stati bravi a crederci fino in fondo - gongola la guardia biancorossa - ed anche un po' fortunati. Quando in attacco le cose non funzionavano, abbiamo ripreso la partita con energia, vincendola anche sui nervi. Ora siamo 2-0 ed è quello che conta». Contano meno, per Gentile, le polemiche di Siena: «Non so cosa abbiano da lamentarsi. Hanno prodotto una difesa aggressiva ai limiti del fallo per tutta la partita. Certi contatti non sono stati fischiati, ma questi sono i playoff. Anche noi nella parte finale abbiamo giocato duro, ma ci sta». Splendida la sfida tra il 20enne casertano e Daniel Hackett, che sono il futuro anche del nostro basket. Se le sono date, ma rimangono grandi amici, accomunati da un'ammirazione reciproca: «Giocare contro Alessandro mi stimola - rivela Hackett -. E' di un altro livello. Non so cosa stia a fare in Italia, è pronto per l'Nba». Gentile sorride: «No, è ancora presto. Il mio presente sono l'Olimpia, i playoff e lo scudetto. A Daniel voglio bene, è un grande agonista, siamo molto simili: nessuno dei due vuole perdere e non ci risparmiamo».  Sergio Scariolo cala il poker: contro Siena è 4-0 in stagione, ma lui guarda avanti: «Abbiamo tenuto il servizio, era il nostro obiettivo. Ora vanno loro in battuta e vediamo che cosa succede. Ci teniamo questa vittoria contro una squadra orgogliosa e dura, che ha vinto tanto e che non intende abdicare, che ha fatto una grande gara costringendoci a varianti tattiche (tipo i 4 piccoli, ndr) che volevamo tenerci per il proseguo della serie. Andiamo a casa loro, consapevoli che in trasferta siamo spesso riusciti a fare le partite migliori».