Reggiana, Zehentleitner n°1 di Trenkwalder: «Siamo pronti a uscire dalla società»

«Landi punta allo scudetto, ha bisogno di qualcuno che lo sostenga di più»
Fonte: Il Resto del Carlino
Peter Zehentleitner
Peter Zehentleitner

REGGIO EMILIA – Non è ancora un addio, ma poco ci manca. Dopo 7 anni di sponsorizzazione sarà questa, verosimilmente, l'ultima stagione in cui sulle canotte biancorosse apparirà il marchio Trenkwalder, perlomeno come main sponsor. Il Cda della Pallacanestro Reggiana, che la scorsa settimana ha rinnovato le cariche sociali reintegrando, come vicepresidente, Maria Licia Ferrarmi, in luogo di Daniela Palazzi, sodale della multinazionale di lavoro interinale, è sembrato a tutti il prologo del disimpegno dell'azienda austriaca. La quale detiene, attualmente, anche l'11% di proprietà della società. Nell'intervista esclusiva che segue, l'amministratore delegato di Trenkwalder Italia, Peter Zehentleitner, mette a fuoco la situazione.


Zehentleitner, per quale ragione la sua azienda non è più nei Consiglio d'amministrazione della Pallacanestro Reggiana?
«La quasi totalità del pacchetto azionario appartiene a Stefano Landi. Sicché tutte le decisioni tecniche sulla squadra venivano prese, in ultima analisi, da lui e dai suoi collaboratori. Non era un problema. Stare nel Cda, per noi, era semplicemente un vantaggio ai fini fiscali. Che ora, per varie ragioni, è venuto meno».


C'entra il fatto che, la scorsa estate, il presidente Ivan Paterlini voleva dimettersi, e Daniela Palazzi si era dichiarata disponibile a subentrare, prima che Fateriini stesso tornasse sui suoi passi?
«No. Assolutamente. La Palazzi ha lasciato per motivi personali».


Il vostro 11 % di proprietà che fine fa, a questo punto?
«Finché saremo main sponsor, manterremo la nostra partecipazione. In altra ipotesi la restituiremo a Landi senza indugi. Non vogliamo certo speculare attendendo un potenziale acquirente per monetizzare».


Par di capire che non siate molto soddisfatti di essere entrati direttamente in società...
«E' bene essere chiari. Da sette anni investiamo sulla Pallacanestro Reggiana, con grande convinzione e passione. Tanto è vero che abbiamo rinnovato la sponsorizzazione, due anni fa, con la squadra reduce da una salvezza all'ultimo istante in Legadue. I rapporti con Landi sono ottimi e il ritorno pubblicitario per noi è stato positivo e importante. Tuttavia una società di basket non fa utili, ci sono solo perdite da ripianare. Come socio di minoranza siamo obbligati a farlo, ma con le mutate condizioni dell'economia e del mondo del lavoro, non possiamo più riuscirci. Non è per lamentarsi, ma la crisi in atto non è stata immune da effetti. E chiaramente, pur con tutta la passione che abbiamo, l'azienda viene prima della palla a spicchi».


li vostro legame con Pallacanestro Reggiana scade a giugno, non Io rinnoverete quindi?
«Ne parleremo prima al nostro interno poi col management bianco-rosso. Gli obiettivi che ci eravamo prefissi negli anni, sono stati raggiunti. La domanda che ci poniamo è: siamo in grado di aiutare, considerando che il nostro impegno comunque sarebbe ridimensionato, una squadra che vuole puntare allo scudetto? Stefano Landi probabilmente ha bisogno di qualcuno che lo sostenga di più».


Potreste rimanere come co-sponsor?
«Non ci dispiacerebbe. Siamo affezionati a Reggio e alla squadra, tanti nostri dipendenti sono diventati supertifosi. Magari si potrebbero trovare altre forme di partnership».


Quanto avete destinato a Taylor e soci, quest'anno?
«Più di mezzo milione di euro, tra sponsor e ripianamento perdite».

Gabriele Gallo