Trenkwalder Reggio Emilia, Troy «Trop» Bell: «Una canzone per i playoff »

La squadra di Menetti con il ritorno della guardia americana ha vinto 7 partite su 9 raggiungendo matematicamente i playoff dopo 14 stagioni
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Troy Bell
Troy Bell

REGGIO EMILIA - L'uomo dei sogni. Anzi, sarebbe meglio dire: l'uomo dei miracoli. Probabilmente a Reggio Emilia, Troy Bell verrà ricordato proprio così. Perché nel marzo 2011 la guardia del Minnesota arrivò con la Trenkwalder a un passo da una dolorosa retrocessione tra i dilettanti. Il suo ingaggio portò il club reggiano a conquistare sei vittorie nelle ultime nove partite della LegaDue e a salvarsi all'ultimo secondo dell'ultima partita grazie anche a una rocambolesca sconfitta di Verona a Scafati. Esattamente due anni dopo, Troy Bell, che a Reggio è stato ribattezzato in fretta Trop Bell viste le sue prestazioni, è tornato sul «luogo del delitto». E ha deciso che doveva inventarsi un altro miracolo. La situazione era decisamente più rosea e la Trenkwalder viaggiava già in zona playoff. Però... da quando ha messo Bell nel motore, Reggio ha vinto sette gare delle nove disputate, si è qualificata per i playoff dopo 14 anni e ora lotta per il 4° posto con Siena, Milano e Cantù. Dire che sia tutto merito di Bell sarebbe ingiusto. Ma il buon Troy ha dato alla Trenkwalder quella pericolosità offensiva e quella imprevedibilità che fino al suo ingaggio, al posto del deludente Dominic James, era sempre mancata.


James «Non mi sembra giusto - fa notare subito Bell - criticare James: con lui Reggio ha comunque fatto bene. A me è stato chiesto di fare ciò che lui, per vari motivi, non riusciva a garantire. Io mi sono concentrato su quelle cose e mi sto impegnando. Penso di essere sulla buona strada. E in più, se lo volete proprio sapere, credo di non essere mai stato così in forma come adesso in tutta la mia carriera». Professione di grande umiltà per uno che nelle sue nove partite in serie A con la maglia biancorossa sta viaggiando a una media di 16.7 punti a partita in 21 minuti di utilizzo con il 58,3% di realizzazione da 3 punti. «Il mio segreto? Macché segreto... A Reggio - ride Bell - mi sento molto bene, percepisco la stima dei compagni e, di conseguenza, diventa tutto più facile. Entri in campo con grande serenità e trovare la via del canestro è quasi un gioco da ragazzi. E in più c'è Max Menetti...».

In che senso, scusi?
«Nel senso che con lui il basket è realmente un divertimento. E in più ci pagano... Sono sincero: se Max mi chiede un sacrificio, io mi metto a sua disposizione perché lui è uno di quelli che mette l'anima in tutto quello che fa».


Ovvio che, a questo punto, il discorso scivoli sui playoff.
«Mah..., forse è un po' prematuro parlarne. Ora come ora dovremmo vedercela contro Siena. Penso che per noi sarebbe l'avversaria più dura. Vediamo un po' cosa succede nelle prossime due partite. In ogni caso ho un'idea che mi sta balenando in testa...».


E qual è?
«Lo sapete che io scrivo canzoni (ha già pubblicato quattro album, ndr) e se riesco a ritagliarmi un po' di tempo tra un allenamento e l'altro, mi piacerebbe dedicare una canzone a questa squadra e ai playoff...»

Daniele Barilli