Virtus Bologna, il punto della situazione

Domani pomeriggio conferenza stampa dell a.d. Claudio Sabatini. Dimissioni in arrivo
Fonte: www.bolognabasket.it
Claudio Sabatini
Claudio Sabatini

Salvo sorprese, domani arriveranno le dimissioni di Claudio Sabatini. Chi deve sapere sa, come ha detto lui, che infatti ha comunicato la sua decisione da tempo ai soci Fondatori, e a quanto pare anche al presidente FIP Petrucci. Per domani Sabatini ha convocato una conferenza stampa nei nuovi studi di È-TV con i vari caporedattori dei giornali, che dovrebbe essere registrata nel pomeriggio e andare in onda la sera. Per il futuro i nomi che girano sono sempre quelli: dal punto di vista tecnico Arrigoni è in pole, ma Alberani ed Ebeling non sarebbero tramontati del tutto, mentre dal punto di vista societario si parla di Marco Bonamico, che porterebbe in dote alla Fondazione nuovi soci.E Sabatini? Secondo radio portico rimarrebbe come socio e
responsabile del settore giovanile (da lui controllato tramite ASD Futurvirtus), oltre a continuare a gestire la Unipol Arena. A proposito di palasport, in queste ore gira anche la voce di un possibile ritorno al PalaDozza, ipotesi però che stride con quanto sopra. Questa la situazione a oggi 22 aprile. Da domani, si capirà cosa succederà.
L'esperienza con Claudio Sabatini dice che è onestamente difficilissimo pensare che possa davvero lasciare le redini della Virtus, e rinunciare a quella che per lui è stata una vera e propria ragione di vita. E anche negli ultimi giorni l’AD si è mosso ancora in maniera assolutamente operativa, rinnovando lo staff tecnico per il futuro, e non rinnovando invece la partnership con la Macron per la fornitura del materiale tecnico.

 

Nel passato - quand’era proprietario - non si contano le volte in cui Sabatini ha dichiarato il suo prossimo disimpegno, in cui ha messo in vendita la società, in cui l’ha addirittura offerta in regalo. E non se ne
è mai fatto niente, per un motivo o per l’altro. Ora la situazione è però radicalmente diversa, perchè la proprietà della società bianconera non è più sua ma è della Fondazione, che è proprietaria e responsabile al 100% del futuro della Virtus. E dovrà prendere la sua decisione, ovvero se accettare o respingere
le dimissioni. E - nel caso siano accettate - bisognerà capire se Sabatini rimarrà davvero come socio “semplice” - di fatto finanziatore e basta - oppure resterà nel CDA, quindi comunque partecipe delle
decisioni della società. Farebbe ovviamente parecchia differenza. Da un lato è vero che la Fondazione è una creatura di Claudio Sabatini, con i vari soci da lui personalmente scelti e in molti casi amici fraterni. Alcuni di loro - senza Sabatini - potrebbero anche decidere di defilarsi, ed economicamente sarebbe un bel problema.

 

Quindi è onestamente molto difficile pensare che le dimissioni di Sabatini possano essere accettate.
Ma è anche vero che - dopo un anno difficile sia dal punto di vista del risultati sia da quello economico - c’è bisogno come il pane di quella operazione simpatia invocata dal presidente Alberto Marchesini, e anche di recuperare quei tifosi che stanno a casa perchè c’è Sabatini, sempre per usare parole sue. Che nel tempo si sia creata una frattura insanabile tra Sabatini e una fetta di tifosi è innegabile, e che gli incassi da botteghino della società bianconera siano crollati - passando dai 3.4 milioni di euro del 2006/07 ai 600mila (da dichiarazioni da Sabatini stesso) di questa stagione è altresì vero.
Crisi economica - certo - ma anche conseguenza di tante tante polemiche. C’è la necessità impellente di invertire questa tendenza, per assicurare un futuro alla Virtus, in questi tempi di vacche magre.
Come farlo, è da decidere. Quindi - a questo punto - tocca alla Fondazione: dal presidente della
Virtus Marchesini a quello della Fondazione Bertolini, a tutti gli altri. A loro - e solo a loro - l’onere e l’onore di decidere quale sarà il futuro della Virtus, con le conseguenze del caso.

 

Bruno Trebbi