NBA: incubo Bryant, crac al tendine d'Achille. Rischia stop di un anno: "E' terribile"

Tempi di recupero che andranno dagli 8 ai 12 mesi
Fonte: www.lastampa.it
Kobe Bryant dolorante
Kobe Bryant dolorante

Lesione al tendine d’Achille: la stagione di Kobe Bryant è finita a 3’08’’ dalla conclusione della partita che i Los Angeles Lakers hanno vinto 118-116 contro i Golden State Warriors, compiendo un altro passo verso i playoff. Nella post-season, però, i californiani non potranno contare sulla loro stella. Bryant è crollato a terra in un’azione offensiva, mentre cercava di superare in palleggio Harrison Barnes. Se gli esami programmati per oggi confermeranno la prima diagnosi, il 34enne resterà lontano dai campi per 8-12 mesi dopo l’intervento chirurgico. «È terribile, terribile... Mi sembrava che mi avessero dato un calcio, ho provato a fare pressione sul tallone... ma niente...», ha detto Bryant, trattenendo a stento le lacrime. «Ho fatto un movimento che in carriera ho fatto milioni di volte. E il tendine è saltato... Speravo non fosse questo, ho provato ad alzarmi. Ma non posso camminare». Fino al momento dell’infortunio, Bryant aveva segnato 34 punti in 44’54’’ di gioco: in pratica, era rimasto sul parquet dall’inizio del match. Lo stesso aveva fatto nella gara precedente, 48 ore prima, con 47 punti segnati in 48 minuti di gioco sul campo di Portland. 

 

Nel campionato in corso, Bryant ha trascinato i gialloviola con 27,3 punti di media in 38,6 minuti a partita. Ha fatto gli straordinari per mantenere la promessa fatta pubblicamente a febbraio: portare la squadra ai playoff. «Non ho mai dovuto affrontare un’esperienza come questa», ha detto, in stampelle, rispondendo alle domande dei cronisti. «Altri giocatori hanno avuto quest’infortunio, posso solo rivolgermi a loro per vedere quale soluzione si è dimostrata più efficace e quale ha permesso di tornare in campo il più in fretta possibile», ha aggiunto. I Lakers, che hanno un record di 43-37, si preparano ad affrontare i playoff senza il loro leader. 

 

Il terribile infortunio di Bryant ha fatto ovviamente passare in secondo piano le prestazioni che Pau Gasol e Dwight Howard hanno confezionato contro i Warriors. Il catalano ha realizzato la quinta “tripla doppia” della carriera con 26 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. Il centro ha risposto con 28 punti e 7 rimbalzi. Tra qualche giorno, il coach Mike D’Antoni riavrà a disposizione anche Steve Nash, ora ai box per un problema muscolare. «Mi dispiace per Kobe, mi dispiace per noi, mi dispiace per Los Angeles. Ma là fuori abbiamo 3 giocatori che sono molto forti», ha detto il tecnico, provando a voltare pagina. In realtà, il k.o. di Bryant impedisce ai Lakers di sognare: l’ottava squadra della Western Conference, senza la sua stella, non può puntare ad un traguardo prestigioso nei playoff. A chi ha chiesto se Bryant non sia stato “spremuto” negli ultimi 10 giorni, con oltre 45 minuti di media nelle ultime 6 partite, D’Antoni ha replicato: «Se dovessi rifarlo, magari ci penserei. Ma lui è un incredibile “competitor”. È andata così, ora andiamo avanti».

 

Le immagini di Bryant dolorante per la lesione al piede sinistro hanno monopolizzato l’attenzione nell’intero pianeta Nba. Ai messaggi dei compagni si sono aggiunti anche quelli degli avversari. «Tornerà più forte di prima», ha detto Gasol. «Mi sento male per Kobe», ha twittato LeBron James. «Se c’è qualcuno che può rientrare dopo un infortunio del genere, è lui», ha aggiunto la stella dei Miami Heat. «Prego per Kobe, spero in una ripresa veloce: non c’è dubbio, tornerà fortissimo», ha scritto Chris Paul, leader dei Los Angeles Clippers. Il percorso che attende Bryant è definito per sommi capi: «Risonanza, intervento e poi il recupero», ha detto il fuoriclasse dei Lakers. «Nello spogliatoio ero davvero stanco e scoraggiato, davanti a questa montagna da scalare. Poi sono entrati i miei figli e mi sono detto “Devo dare un esempio”. Papà starà bene, posso farcela», ha concluso prima di congedarsi dai cronisti con un sorriso. «Mi sto già caricando».