Cremona, parla coach Gresta: «Bene, siamo salvi E io non devo farmi frate»

L'arma vincente «I ragazzi hanno orgoglio e vogliono vincere»
Fonte: QS
Cremona, parla coach Gresta: «Bene, siamo salvi E io non devo farmi frate»

CREMONA – Poco dopo il tramonto del 24 marzo, dopo aver asfaltato l'allora capolista Sassari dall'alto dei 108 punti record di franchigia in serie A, Gigi Gresta fissava i giornalisti in sala stampa e, alla domanda sull'opportunità o meno di parlare ancora solo di salvezza, rispose con un ormai memorabile: «Se retrocediamo, mi faccio frate». Domenica sera, con un tramonto ancora da battezzare, il tecnico della Vanoli scioglieva le briglie Una stagione memorabile «Abbiamo battuto l'Mps e lo abbiamo fatto con la difesa a zona» dopo aver raccolto lo scalpo di Siena, l'ennesimo capolavoro d'una stagione memorabile, l'ennesimo tabù sfatato dalla Cremona del basket: «Siamo salvi, ed è una soddisfazione grandiosa. A parte il fatto che questa società non aveva mai sconfitto Siena, una volta di più abbiamo capito che questi ragazzi giocano non solo per un obiettivo, ma soprattutto perché hanno orgoglio. Vogliono vincere, non posso non essere contento. Non mi farò frate, dovrete aspettare ancora». Il day after della salvezza è un misto di emozioni incredule e consapevolezze sconosciute, «tutti dicevano che la Vanoli sarebbe retrocessa, a questi bravi conoscitori di pallacanestro abbiamo rivolto un simbolico gesto dell'ombrello». A inizio campionato, il ciclo di partite da Roma a Siena valeva, nel pronostico dei bookmaker, 0 punti; sono arrivate invece tre roboanti vittorie (Milano in trasferta, Sassari e Mps al PalaRadi) e salvezza in carrozza: «Abbiamo tenuto Siena a 71 punti e l'abbiamo fatto con la zona, non uno dei nostri punti di forza. Una cosa così bella, un pubblico così bello meritano tanto, non certo di finire domani. Il PalaRadi, per Cremona, è qualcosa di positivo, perchè insegna la bellezza della vita», chiosa Gresta, già proiettato al ritorno nella sua Pesaro domenica prossima.
I CAMPIONI d'Italia sono stati spazzati via in una ripresa di rara efficacia, complice l'oggettiva fatica dopo tre trasferte in sei giorni e una condizione psichica in ribasso dopo l'eliminazione dalla Top 16. La spallata più grande ai toscani l'ha data Luca Vitali, una volta di più mvp in casa Vanoli, guida tecnica e tattica del Gresta-pensiero: match memorabile, da doppia cifra in fatto di punti e rimbalzi, e quadrupla doppia sfiorata. L'incostante giocatore visto a Milano, Roma e Bologna rimane uno sbiadito ricordo, «se sto giocando così bene lo devo ai miei compagni e a una chimica di squadra elevatissima: ci divertiamo, l'unica cosa che conta». Non è più una bestemmia accostare il nome del play emiliano alla Nazionale, «intanto mi godo il finale di stagione, aspettando la chiamata di Pianigiani. Rimanere a Cremona? Non so nulla, sarò sempre grato a società e presidente per la possibilità che mi hanno dato». Il resto, se l'è costruito da solo.

Michele Gerevini