Addio a Darby, commozione e dolore ad Avellino

Ci ha preso come un pugno, ci ha gelato di sconforto, sapere a brutto grugno che Brent Darby è morto. Le parole di Francesco Guccini dedicate al “Che” nella sua “Stagioni” sono le prime che ci vengono in mente alla notizia dell’improvvisa morte di Brent Lamar Darby a soli trent’anni. L’ex cestista della Scandone nella stagione 2006-07 è deceduto a Detroit in seguito a complicazioni subentrate dopo un’operazione al cuore subita tempo fa. Il lutto ha unito mezza Italia dei canestri. Diverse, infatti, le esperienze nel Belpaese del play nato a River Rouge. Dopo essere uscito dal college di Ohio State e aver debuttato in Europa, prima in Polonia e poi in Israele, è arrivato in Italia nel 2004-05 ingaggiato da Trapani, in Legadue. Proprio al suo esordio l’incontro con l’attuale centro della Sidigas, Mattia Soloperto, che lo ricorda così: “Andavamo molto d’accordo e siamo rimasti in contatto in questi anni. Un ragazzo sempre positivo che aveva trovato subito la giusta dimensione in Italia. Ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare. Memorabili i suoi scherzi e le gag in albergo. Ricordo quando mi prendeva in giro dicendomi che correvo come una giraffa. Più volte mi aveva chiesto di andarlo a trovare in America”. Dopo Trapani la stagione esaltante a Ferrara con coach Dalmonte. La stagione successiva arriva ad Avellino. Il gm Sanfilippo e coach Boniciolli si affidano a lui e Pecile per un back court estremamente frizzante che però ben presto sarà rivoluzionato. La partenza di Pecile e l’infortunio al piede di Darby sconvolgono i piani iniziali e, dopo il sogno Palacio, arrivano Petrov e Zimmermann. L’esperienza italiana non si chiude qui: Sassari, Pistoia in Legadue, Caserta in A ed infine, dopo la parentesi francese a Limoges, l’Umana Venezia. Darby sarà ricordato con un minuto di raccoglimento su tutti i campi di Legadue così come annunciato dal presidente di Lega Marco Bonamico.