Brescia, speciale promozione: quattro chiacchiere con Sandro Dell' Agnello

27.05.2011 00:01 di  Lorenzo Belli   vedi letture
Dell' Agnello abbraccia Rezzano dopo la promozione (foto mauro ortogni)
Dell' Agnello abbraccia Rezzano dopo la promozione (foto mauro ortogni)

A una settimana dalla storica promozione in Legadue della Centrale del Latte Brescia facciamo una analisi approfondita chiacchierando con i protagonisti di questa grande impresa. Il primo interpellato è il coach Sandro Dell' Agnello, da più parti indicato come il grande artefice del cambio di pelle avuto dalla Leonessa dal suo arrivo in panchina; sono bastati meno di quattro mesi al coach livornese per entrare in maniera indelebile nel cuore dei tifosi bresciani.


Coach, entrare in corsa è sempre difficile ma lei ci è riuscito alla grande..
Certamente, quando si entra in corsa vuol dire che le cose non vanno come dovrebbero. Io ho trovato uno spogliatoio un po' in subbuglio, per fortuna ho trovato anche molta disponibilità da parte dei ragazzi che hanno recepito subito cosa volevo: altruismo e sacrificio. Iniziare con tre partite in una settimana è stato molto difficile ma è da li che è partito un lento miglioramento.
 
Lento, ma inesorabile. La Leonessa ha fatto un grandissimo finale di stagione..
Si, siamo saliti di colpi già nel finale di campionato e poi nei play-off siamo stati davvero bravi. Per me la vera cartina di tornasole non è stato quanto abbiamo segnato, gara-3 con Trapani è stata una serata di grazia per esempio, ma bensì i punti subiti (65 di media), che sono la dimostrazione del miglioramento della nostra organizzazione di gioco.
 
Brescia piazza storica si, ma il basket di alto livello mancava da tanti anni..
Quando si vince un campionato la soddisfazione è enorme; qui però sin da subito ho trovato una grande pressione. Anche quando la squadra era a rischio di non partecipare ai play-off chi mi incontrava mi diceva: "qui bisogna vincere il campionato!". Per fortuna questa voglia di conseguire il risultato è stata incanalata in maniera positiva anche se l' approccio è stato sbagliato, il concetto squadra forte uguale risultato certo nel basket non esiste.
 
3 febbraio – 20 maggio: cosa ha dato Dell' Agnello a Brescia e cosa ha ricevuto da questa esperienza..
Ho cercato di dare il meglio di me stesso ma penso questo sia scontato; piuttosto sono felice di aver toccato le corde giuste per arrivare a vincere. A Brescia ho ricevuto una grande collaborazione sin dal primo giorno in cui sono arrivato; tutti, da Costa a l' ultimo addetto si sono fatti in quattro per consentirmi di lavorare al meglio, tutti hanno dato un qualcosa di positivo alla causa.
 
Parliamo dei “veri” protagonisti, i giocatori?
Da loro ho trovato grande collaborazione e non smetterò mai di dirlo; nomi non ne faccio dato che in 30 anni di pallacanestro di gente che vinceva giocando da sola me ne ricordo due: Jordan e Drazen Petrovic. Mai come questa volta è la squadra ad aver vinto; avendo parecchie "stelle" e "stelline" nel roster la svolta è arrivata quando hanno capito che non si poteva essere tutti, ogni partita, Al Pacino, serviva anche qualche eccellente “comparsa”.
 
Uno sguardo al futuro, cosa farà Dell' Agnello?
Sono un coach e il mio lavoro è allenare, vedremo. La parentesi di Brescia è stata super positiva e ci sono tutti i presupposti per proseguire, so che la società vorrebbe fosse così, ma ora è troppo presto. A tempo debito definiremo la situazione.