Marzorati:"Ora voglio fare un canestro alla presidenza del Coni Lombardo"

19.07.2010 13:53 di  Roberto Bernardini   vedi letture
Fonte: Il Giornale-Milano
Marzorati:"Ora voglio fare un canestro alla presidenza del Coni Lombardo"

Pierluigi Marzorati, bandiera storica della Pallacanestro Cantù e icona del basket italiano, venerdì ha annunciato la sua candidatura alla presidenza del Coni regionale.
«Me l'hanno chiesto il presidente uscente Pino Zoppini e il presidente del Comprovinciale Filippo Grassia. Sono un uomo di sport, non ho mai fatto politica, non vivo di incarichi pubblici e non vado in cerca di gloria facile. La ritengo una bella sfida e per
questo, anche col loro aiuto, mi circonderò di persone esperte, capaci di assumersi responsabilità. Si dovrà lavorare in gruppo e serviranno le persone giuste al posto giusto.
Non sono un presenzialista, non amo tagliare inastri, delegherò il più possibile».
Scusi Marzorati, ma qualcosa non gira: lei ha come sponsor il duo Zoppini-Grassia, il diavolo e l'acqua santa che un anno fa,
nelle elezioni del Coni lombardo, si sono scontrati a muso duro. Cosa è cambiato da allora?
«A parte il fatto che non devo diventare presidente a dispetto dei santi e che non sono pilotato da nessuno, undici giorni fa mi ha chiamato prima Grassia e poi Zoppini, miei amici da sempre, per propormi la candidatura.
Per me è un fatto nuovo e ho accettato. Lo devo a Zoppini, grande personaggio dello sport lombardo che, dopo tanti anni di presidenza, è stato trattato a pesci in faccia e di fatto dimissionato dalla Giunta, anche perché non si capisce come Zoppini possa essere cambiato dal marzo 2009 ad oggi. Gli spetterebbe di diritto la presidenza onoraria del Comitato lombardo,
ma spero di rimediare».
Conosce il suo avversario?
«No, né Fausto Origlio, mio competitor, né i componenti di Giunta come Pucci, Mossotti, Ghelfi, Vucenovic, Campari. Telefonerò a Origlio per presentarmi e per un doveroso in bocca al lupo.
Anche se sono partiti col piede sbagliato perché sono andati a chiedere una mano alla politica per essere sponsorizzati.
Ma lo sport lombardo ha bisogno di un presidente al di fuori dei giochi politici».
Parliamo di cose serie, caro Marzorati. Parliamo del suo programma.
«Mi sono letto quelli presentati a suo tempo da Zoppini e Grassia e sarebbe troppo facile dire che occorre trovare una convergenza parallela o un cambiamento nel segno della continuità. Punti fondamentali sono: rapporti col Coni a Roma; coordinamento delle iniziative; cambiare, migliorare e ringiovanire la Scuola dello sport in Lombardia; incrementare i rapporti
col Ministero dell'Istruzione; reperire i fondi, non solo quelli regionali, ma anche quelli dell'Unione europea e sono tanti; dare un ruolo alle Fondazioni e collaborare col Museo della Scienza e della Tecnica; risolvere le problematiche dei diversamente abili; sfruttare le tecnologie come internet, facebook,i social network; avere più visibilità con i media. Insomma, creare novità che diano smalto e stimolo a tutto lo sport lombardo. Non mi pare un programma di poco conto».
Insomma, che presidente sarà Marzorati?
«Voglio essere il presidente di tutti, senza vincoli o padroni. Non certo un presidente di facciata o di immagine, ma operativo al cento per cento. E il mio esempio è proprio Dino Meneghin nella federazione basket: significa che noi che arriviamo dalla
pallacanestro abbiamo anche altre qualità oltre a quelle agonistiche».

Giampiero Scevola